Come sbarazzarsi dell'immobile ereditato in comunione
Ho ricevuto in eredità nel 1991, unitamente ai miei fratelli, l'appartamento di mia madre, vedova. Io vivo in un'altra regione e non ho interesse ad usufruire del bene ereditato. I miei fratelli non hanno intenzione di vendere l'immobile, nè, tantomeno, di acquistare la mia quota, sono pertanto costretto a pagare una parte di ICI per un bene di cui non usufruisco in alcun modo! Come posso disfarmene? Avevo pensato ad una donazione, ma non so quanto possa essere oneroso, ovvero, rifiutare in toto la parte spettantemi dell'asse ereditario che comprende anche altri beni immobili(case e terreni). Avrei altre alternative? Antonio Lucarelli - Torino
Lei probabilmente possiede l'immobile in comunione ereditaria con i suoi fratelli. Ed, in effetti, per la vendita dell'immobile in comunione ereditaria, occorre l'accordo di tutti i coeredi. Se non c'è l'accordo, ciascuno dei coeredi può però chiedere la divisione della comunione stessa. La divisione ereditaria prevede la trascrizione di atti presso l’Ufficio di registro riguardanti gli immobili, l’intervento di un notaio e l’eventuale pagamento di un’imposta dell’1% sul valore dei conguagli tra le diverse quote (se esistono). L’articolo 720 del codice civile afferma inoltre che in caso di immobili non divisibili, il giudice deve di preferenza attribuire l’immobile a uno o più dei coeredi, compensando in denaro gli altri. Se nessuno dei coeredi è disposto a vendere, il giudice procede alla vendita all’incanto. Occorrerebbe, per verificare se questa ipotesi è praticabile e a che costi, valutando gli altri beni in comunione eventualmente esistenti e la loro divisione.
Quanto alle altre ipotesi, quella della rinuncia all'eredità, parziale o totale, non è più praticabile per il troppo tempo passato. Quella della donazione a fratelli (parenti di terzo grado) non ha particolari ostacoli. Non vi sono imposte sulla donazione ma occorre mettere in conto i costi dell'imposta ipotecaria e catastale pari al 3% del valore della quota e quelli del notaio.