Nel
gennaio del 1993 mia nonna materna è deceduta e io con mie due sorelle e mia
mamma ci siamo trasferiti a casa di mio nonno (marito della nonna) perché mia
madre potesse badare a lui e ad una zia sordomuta (sorella della nonna) che
abitava nella casa prima citata. Due anni dopo è deceduto anche mio nonno e noi
fratelli e mia madre siamo rimasti in quella casa a badare a mia zia.
Mia mamma è deceduta il
gennaio del 2002 e io e mie sorelle siamo rimasti a badare a mia zia, ma da
qualche mese i due fratelli di mia mamma hanno incominciato a fare forti
pressioni per la vendita della casa, a noi o a terzi ed a portare mia zia in
una casa di riposo. Noi non siamo in una condizione economica facile e avremmo
preferito affrontare questo tra un annetto circa. Che motivi legali possono avere
per avere tutta questa fretta? Che diritti abbiamo noi fratelli? Grazie.
Non ci è chiaro a chi
appartenga attualmente la casa. Se la successione di suo nonno e di sua nonna è
avvenuta senza testamento, e se la casa era il loro unico bene, e se la successione
di sua madre è parimenti avvenuta senza testamento, e sua madre non aveva altre
proprietà, attualmente la situazione dovrebbe essere questa: i suoi zii materni
possiedono ciascuno un terzo della casa, e Lei e i suoi fratelli possiedono
l’altro terzo, diviso in parti uguali. Sembra probabile, da quanto si riesce a
capire dalla sua lettera, che la casa sia in comunione indivisa tra eredi.
Ciascuno dei coeredi ha diritto di chiedere la divisione. L’articolo 720 del codice
civile afferma che in caso di immobili non divisibili, il giudice deve di
preferenza attribuire l’immobile a uno o più dei coeredi, compensando in denaro
gli altri. Se nessuno dei coeredi è disposto a vendere, si procede alla vendita
all’incanto.