Riscaldamento: la scelta tra singolo e centralizzato
Singolo o
centralizzato? La scelta tra i due sistemi di riscaldamento non è scontata,
principalmente da due ragioni. La prima è che dipende da chi si serve
dell’impianto. La seconda è che nella tradizionale contesa tra i due tipi di impianti si sta insinuando un terzo incomodo: il
centralizzato con gestione autonoma (detto “contabilizzato”) , che è anzi il
beniamino delle nuove norme sul risparmio energetico.
Pregi del singolo. Single, famiglie
giovani con i coniugi assenti durante le ore di lavoro, possessori di seconde
case in condomini al mare o in montagna, negozianti e professionisti, perchè lavorano nei locali solo durante le ore diurne: sono
questi i principali utenti interessati a spegnere ed accendere la caldaia solo
quando risiedono nei locali e quindi gli acerrimi nemici dei consumi di
riscaldamento durante tutta la giornata.. Meglio
ancora se il loro appartamento è ai piani medi: così gode di una sorta di
“furto di calore” dalle pareti di quelli sovrastanti, sottostanti e vicini e si
spende meno.
Vantaggi del centralizzato.
Per pensionati, casalinghe con bambini piccoli, lavoratori autonomi nel proprio
appartamento: il centralizzato è una manna, perché permette di spartire in
un’unica bolletta condominiale le spese.. Il
centralizzato ha altri atout: niente grane per la manutenzione, che è demandata
all’amministratore di condominio o, per lui, a una ditta specializzata (il
cosiddetto terzo responsabile dell’impianto calore). E
che dire dei vantaggi sociali? Più sicurezza per tutti: il controllo periodico
degli apparecchi centralizzati è spesso assicurato, mentre il vicino con termoautonomo può trascurare la manutenzione provocando
così gravi incidenti che coinvolgono tutto il palazzo. Non è finita: anche meno
inquinamento perché un comignolo solo produce meno fumi inquinanti di tanti
comignoli.
La terza via: il contabilizzato. Una
sola caldaia in tutto il condominio, ma con la possibilità di accendere e
spegnere i caloriferi appartamento per appartamento, regolando perfino la
quantità di calore stanza per stanza (per esempio, più in soggiorno che in
camera da letto) e addirittura programmando su un “cronotermostato” le ore di accensione. Questa è in sostanza la filosofia del
centralizzato-contabilizzato. Una definizione che viene dal fatto che attraverso
un contatore si possono stimare i consumi di
carburante (non importa se gasolio o metano) fatti da ciascuna famiglia e
pagare in proporzione. Il contabilizzato riunisce molti pregi dell’autonomo e
del centralizzato. Tant’è vero che la legge lo privilegia. Infatti nelle nuove
costruzioni o nelle ristrutturazioni integrali di edifici dal 2000 in poi gli appartamenti
devono essere termoautonomi o serviti da un'unica
caldaia con la contabilizzazione del calore.
Per la verità il contabilizzato ha anche qualche neo. Il primo è
che non tutta la bolletta può essere basata sui consumi: occorre riservarne una
quota delle spese alla manutenzione della caldaia, alla sua gestione da parte
di una ditta specializzata e alla sua sostituzione quando è vecchia. Tale percentuale,in genere suddivisa tra i condomini in ragione dei
millesimi, può essere elevata nei piccoli condomini (fino al 45% della spesa) e
bassa in quelli grandi (il 25-30%). Poi ci sono le spese di installazione:
comunque convenienti se l’impianto è nuovo di zecca (è quindi bisogna spendere
comunque), proporzionalmente più elevate se invece si trasforma un
centralizzato tradizionale in contabilizzato. Tuttavia il centralizzato a
gestione singola resta spesso l’unica alternativa
concreta per convertire un unico sistema al termoautonomo:
infatti l’adozione di caldaie singole quando ne esiste solo una, significa
spesso la costruzione di tante canne fumarie quanti sono gli appartamenti, con
sbocco sopra il tetto. Una spesa esagerata e talora un opera
impossibile per motivi pratici od estetici.
Tipo di vantaggio |
Autonomo |
Centralizzato |
Contabilizzato |
Pagamento legato al consumo e quindi, spesso, bolletta meno cara |
X |
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X |
Rivalutazione del valore dell’appartamento in caso di rivendita |
X |
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X |
Niente litigi con i vicini sulla ripartizione delle spese |
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Minori dispersioni termiche inutili delle tubature |
X |
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Minori costi, per chi passa molto tempo a casa |
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X |
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Minore consumi se si evita lo
stress termico derivante dalla riaccensione, più
volte in un giorno, della caldaia. |
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X |
X |
Maggiore rendimento calorico
di un apparecchio centralizzato rispetto a
tanti singoli |
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X |
X |
Vita più lunga dell’apparecchio-caldaia |
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X |
X |
“Furto” di calore da parte dell’appartamento (soprattutto se
su piano medio) rispetto agli appartamenti circostanti |
X |
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X |
Possibilità di accensione e
regolazione a distanza, con controlli appartamento per appartamento |
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Regolazione autonoma della temperatura |
X |
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X |
Accensione possibile solo in determinate ore del giorno |
X |
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Nessuna tangente all’amministratore condominiale disonesto. |
X |
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Dipende* |
Minore inquinamento di un solo camino rispetto a tanti |
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X |
X |
Possibile scelta di più combustibili, anziché del solo metano |
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X |
X |
Manutenzione, assistenza migliore e pericoli per la sicurezza
inferiori (le caldaie singole sono spesso trascurate) |
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X |
X |
Delega della responsabilità dell’impianto all’amministratore condominiale |
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X |
X |
Spese di manutenzione straordinaria e ordinaria ripartite tra tutti |
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X |
X |
Si evitano i costi eccessivi dell’eventuale trasformazione da
centrale a singolo |
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X |
X |
* dipende dal tipo di combustibile
utilizzato (metano o gasolio). Possibili comunque le
tangenti sulla manutenzione ordinaria
e straordinaria |
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Fonte: Ufficio Studi Confappi-Federamministratori |