Sfratto per morosità e fine locazione
Sono proprietario di un appartamento dato in affitto in
data 01/10/1998 con regolare contratto 4+4.
Il contratto è scaduto il 30/09/06.
Sei mesi prima della scadenza, e
precisamente nel marzo 2006, ho spedito una raccomandata a/r nella quale si
ricordava la data di fine locazione.
Non avendo avuto risposta, un mese prima della scadenza ho inviato un’altra raccomandata, anche qui senza
ottenere risposta. Il contratto era intestato a due ragazzi che vivevano
nell’appartamento con il padre che attualmente lavora
ed è pensionato e che occupa i locali con uno dei due figli. Una settimana
prima del 30/09/06 mi sono incontrato con il padre (i ragazzi in otto anni non
li ho mai visti) chiedendo quando avrei potuto riavere le chiavi e
l’appartamento libero.
Mi era stato promesso nel giro di un paio di mesi, per
fine anno 2006, dato che aspettava di andare nelle case popolari.
A tutt’oggi, dopo vari solleciti
verbali (ogni mese, quando ritiro il canone d’affitto) non è successo niente e
continua a rimandare. Attualmente questo signore
occupa l’appartamento senza un regolare contratto, io non ho nessuna intenzione
di rinnovarlo, in quanto la persona è sempre stato in ritardo con i pagamenti e
attualmente è morosa di due mesi.
Come posso fare per riavere liberi i locali senza dover
incorrere nelle spese di un legale, spese che dovrei accollarmi in quanto da parte dell’inquilino non ci sono disponibilità
finanziarie?
Vorrei risolvere la situazione nel modo migliore senza
fare troppi danni a entrambi. Livio Sandri
Purtroppo, se gli
inquilini si rifiutano di andarsene,
l’attuale legislazione italiana non permette di ottenere un appartamento
libero da persone e cose, neanche alla regolare scadenza
del contratto senza un procedimento di sfratto per fine locazione (o,
eventualmente, per morosità).
Occorre inoltre
scegliere tra le due motivazioni per lo sfratto (fine locazione o morosità) non
potendo appellarsi ad entrambe nello stesso procedimento.
Lo sfratto per
morosità ha tempi più brevi e permette tra l’altro di non denunciare il
relativo canone nella dichiarazione dei redditi. Tuttavia
non dà la certezza di poter liberare senz’altro l’appartamento, perché
l’articolo 55 della legge sull’equo canone, ancora in vigore, gli consente di
sanarla più volte in sede giudiziale, escludendo la risoluzione del contratto.
Lo sfratto per fine
locazione dà più certezze ma impone tempi che possono essere ancor più lunghi
soprattutto se l’inquilino ha difficoltà economiche (anche due o tre anni). Non
essendo il comune di Cologna Veneta tra quelli ad alta tensione abitativa, il
procedimento non dovrebbe subire blocchi particolari. Naturalmente occorrerà anticipare spese
legali che può essere difficile riuscire a farsi
rimborsare, anche se se ne ha diritto.