Sotto
la lente la mancata allegazione a rogiti e locazioni
Certificazione energetica: l’Europa sta per condannarci
di Giovanni Tucci e Silvio Rezzonico
Rogiti e contratti
di locazione senza certificazione energetica: confermata (e aggravata) la
procedura di infrazione all’Italia da parte della
Commissione Europea per carenze nell’applicazione della Direttiva 2002/91/CE
sul rendimento energetico nell’edilizia. In seguito a richieste di aggiornamenti sulla procedura già in itinere da parte di
Monica Frassoni, deputata uscente del Parlamento
Europeo e presidente del gruppo Verdi, la Commissione ha fatto sapere che l’Italia
era già stata messa in mora per il prolungarsi delle proroga dell'applicazione
di alcune disposizioni della direttiva oltre i 3 anni previsti e che il 25
maggio scorso la Commissione stessa ha aggiunto una messa in mora supplementare
(per fatti aggiunti), in cui rientrano le modifiche apportate con la legge 133
de 6 agosto 2008 al decreto legislativo n. 192/2005.
Ricordiamo che con
tali modifiche era stato cancellato l’obbligo di
allegare ai rogiti di compravendita e ai contratti di affitto la certificazione
energetica degli edifici, nonché la sanzione della nullità degli atti.
In realtà il Decreto legislativo, nel testo
attuale, continua a prevedere, dall’1 luglio 2009, la
redazione della certificazione energetica (o dell’attestato di qualificazione sostitutivo)
quando si vende un immobile. Non solo, la direttiva europea non impone
direttamente l’allegazione. Nell’articolo 7, comma 1 vi si afferma però che “
Gli Stati membri provvedono a che, in fase di
costruzione, compravendita o locazione di un edificio, l'attestato di certificazione
energetica sia messo a disposizione del proprietario o che questi lo metta a
disposizione del futuro acquirente o locatario, a seconda dei casi”. Ed è proprio questa garanzia della consegna ad acquirente che
è venuta a mancare. Inoltre è scomparso del tutto ogni
accenno ai contratti di locazione. Infine, una norma priva di sanzioni rischia di essere disapplicata.
Il Governo Italiano è tenuto a fornire
risposta alle osservazioni della Commissione Europea entro il prossimo 25
luglio, salvo che chieda motivatamente una proroga.
Ricordiamo però che alcune regioni (Piemonte,
Lombardia, Valle d’Aosta, Toscana, Umbria e
provincia di Trento) prevedono ancora nelle loro leggi che la certificazione
sia allegata a compravendite ed affitti, e talora colpiscono con sanzioni
amministrative chi non rispetta tale obbligo. I notai si sono spesso conformati
alle norme regionali, per vari motivi (interpretazioni del Consiglio del
Notariato, paura di correre rischi inutili, probabilità di impugnazione
in sede Ue della legge n. 133/2008).