La sentenza del Tribunale di Roma è interessante, perché amplia l'ambito di azione autonoma dell'amministratore, forse sulla scorta di un'evoluzione del diritto. Ricordiamo inoltre che Roma è la culla del cosiddetto "libretto casa", con cui si vorrebbe imporre ai condomini verifiche obbligatorie sulla statica degli edifici. E ricordiamo comunque che la ventilata proposta di imporre come obbligatoria la stipula di polizze anti-catastrofi è naufragata in Parlamento. Nei fatti, la globale fabbricati non è attualmente obbligatoria. E, a quanto ci risulta, la maggioranza della giurisprudenza tende ancora a ritenere che la stipula di una polizza di assicurazione in condominio vada deliberata dall'assemblea con la maggioranza ordinaria. Quindi la delibera relativa sarebbe valida se presa con la maggioranza del secondo comma dell'articolo 1136 del Codice civile, in prima convocazione o con quella del terzo comma dello stesso articolo, in seconda convocazione. L'assicurazione non è infatti compresa fra le materie per le quali è prevista una maggioranza speciale, sia perché - a norma dell'articolo 1128 del Codice civile - l'assicurazione di uno stabile in condominio costituisce fatto di ordinaria amministrazione.
L'assicurazione condominiale deve tuttavia riguardare le sole parti comuni dell'edificio, non potendo l'assemblea vincolare la volontà dei condomini dissenzienti per quanto riguarda le proprietà esclusive (articolo 1135 del Codice civile).