Come progettare gli ampliamenti volumetrici
Passo per
passo come approfittare del “piano casa”
Cautela, è la parola d’ordine per chi voglia approfittare dei vantaggi delle leggi regionali sul piano casa. La prima verifica va fatta, con o senza l’aiuto di un professionista, sulle condizioni e i limiti poste dalle nuove norme a ogni tipo di intervento. La zona, innanzitutto: i centri storici o i nuclei antichi sono quasi sempre esclusi da ogni tipo di intervento, così come (ovviamente) le aree con vincoli molto rigidi. In tal caso vale la pene valutare in concreto la fattibilità di un’alternativa: il recupero volumetrico dei sottotetti, agevolato da altre norme regionali e, in genere, meno costoso sia sotto il profilo delle opere edili che sotto quello degli oneri burocratici. Il tipo di immobile, poi: raramente le addizioni volumetriche e le sostituzioni edilizie sono possibili nei condomini e spesso esistono tetti di volumetria o superficie esistente su cui è possibile intervenire.
A questo punto, coinvolgere un
professionista che potrebbe essere incaricato del progetto diviene
indispensabile. Innanzitutto, gli va chiesta una valutazione: c’è da chiedersi
se le opere prevedibili rispettano le distanze legali tra le costruzioni e le
altezze massime degli edifici fissate dagli strumenti urbanistici locali e
eventualmente derogate dalle nuove leggi. Va poi
tenuto conto se la regione impone che vadano adeguati gli spazi posto auto
esistenti, prevedendo magari,
in mancanza di aree utili, una compensazione in denaro. Infine un piccolo passo
in avanti: la richiesta di due o tre schizzi grossolani sulle varie alternative
progettuali e di un’altrettanto vaga idea dei costi minimi e massimi che
potrebbero comportare. In questa fase chiedere la redazione del progetto e di
un capitolato (che costano), potrebbe essere prematuro. In quasi tutte le
regioni, infatti, i comuni hanno tempo fino a una certa data per escludere o
limitare gli interventi in parti del proprio territorio. I termini sono scaduti
in Alto Adige e in Umbria , ma nelle altre regioni
variano da settembre a dicembre. Fanno eccezione
Accertatisi dell’impossibilità del
comune di cambiare idea, è il momento di un appuntamento con il funzionario
dell’Ufficio tecnico del Comune, a cui si porteranno le bozze di progetto, per
vedere se esistono ostacoli, se è possibile evitarli e come. Chiaritesi le
idee, il grande passo: la redazione del progetto vero e proprio, che va
immediatamente presentato in un incontro informale in Comune ai funzionari
tecnici, per un parere sulla sua congruità. Al via libera, si chiede