Padelloni e diritto al distacco

 

 

Nel mese di Luglio 2005 è stato deliberato dall'assemblea del condominio di una località di villeggiatura in montagna in cui il sottoscritto possiede un appartamento l'installazione di un impianto satellitare centralizzato per la ricezione dei programmi televisivi, nonchè della predisposizione per la ricezione del digitale terrestre.

La spesa (tra l'altro assai gravosa in quanto prevede ingenti opere di muratura nei vani scala ) è stata approvata con la maggioranza di un terzo dei partecipanti citando a supporto la legge 20 marzo 2001, n. 66 art.13. che recita "Al fine di favorire lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie di radiodiffusione da satellite, le opere di installazione di nuovi impianti sono innovazioni necessarie ai sensi dell'articolo 1120, primo comma, del codice civile. Per l'approvazione delle relative deliberazioni si applica l'articolo 1136, terzo comma, dello stesso codice."

Inoltre, secondo l'amministratore del condominio tale legge obbliga tutti i condomini a partecipare alle spese compresi i dissenzienti (fra cui il sottoscritto).

 

Le chiedo se tale affermazione risponde al vero oppure se tale spesa possa essere comunque considerata voluttuaria esonerando i condomini che non intendono trarne vantaggio da qualsiasi contributo nella spesa.

 

Saluti

 

 

L’obbligo per tutti di pagare le spese di installazione di un’antenna parabolica secondo alcuni esisterebbe: questo perché la legge 66/2001 le classifica come “innovazioni necessarie”, che sarebbero esattamente il contrario delle “innovazioni voluttuarie” - cioè superflue, per le quali la decisione se attuarle o no né lasciata alla volontà di ogni singolo condomino.

Questa tesi non è però ancora sostenuta da nessuna sentenza di Cassazione. Perciò ne preferiamo un’altra. Se il condominio è di nuova costruzione e si installa direttamente un’antenna satellitare per tutti, tutti sono costretti a connettersi. Invece se un’antenna televisiva comune esiste già, oppure esistono già paraboliche singole, nessuno è costretto a connettersi alla parabolica condominiale e a pagare le relative spese, anche se la decisione di mettere il “padellone” è stata presa in assemblea. Ci pare infatti eccessivo che gli italiani siano costretti ad aggiornarsi tecnologicamente sulla base di una decisione presa da pochi in un assemblea.

L’esperienza insegna, comunque, che le interpretazioni della legge “vincenti” non sono sempre tali in base a una rigorosa lettura delle norme, ma a rapporti di forza politici ed economici che si creano volta per volta. Quindi non ci stupiremmo troppo se la realtà ci desse torto.