Meno abusi da parte della pubblica amministrazione
Da molti è considerata la principale novità del Testo Unico: è cancellata la dichiarazione d'urgenza con cui l'autorità pubblica procedeva (e procede ancora) ad occupare un'area vincolata, ma non ancora espropriata, iniziando direttamente i lavori per realizzare l'opera. Capitava così che il decreto di esproprio giungesse quando ormai l'edificazione della strada o del palazzo era già un dato di fatto.
In questi casi l'intervento della magistratura, che dichiarava illegittima l'occupazione, aveva scarsi risultati. Scattava infatti la cosiddetta "accessione invertita". Cioè un principio esattamente opposto da quello, stabilito dal codice civile, secondo cui il proprietario del terreno è proprietario di quello che vi è costruito sopra. Era invece la pubblica amministrazione, che aveva realizzato l'opera, che si annetteva l'area del privato.
In realtà la cancellazione dell'occupazione d'urgenza c'è stata, ma solo formalmente. Infatti l'articolo 43, dedicato alla "utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico" ripropone per molti versi identica l'accessione invertita. Con una possibile differenza. Secondo alcuni, in questo caso, l'indennizzo dovrebbe essere pari al valore del bene, oltre agli interessi moratori. Secondo altri, invece, la frase "il valore del bene utilizzato per scopo di pubblica utilità" (comma 6 dell'articolo 43), non sarebbe riferita al valore di mercato, bensì quello determinato ai fini dell'indennizzo, senza però che si applichi la riduzione del 40% prevista per le aree edificabili (interpretazione rafforzata dall'articolo 55, dedicato alle occupazioni anteriori al 30/9/96). Se la seconda ipotesi è quella vera, la tutela dei diritti dei proprietari sarebbe fortemente affievolita. L'occupazione senza titolo, se motivata da pubblica utilità, permetterebbe infatti di acquisire aree a prezzi pari in media alla metà di quelli di mercato (seppure non a un terzo del valore, come capita con gli espropri che seguono l'iter corretto).
L'atto di acquisizione alla pubblica amministrazione, oltre ad essere motivato, deve comunque determinare la misura del risarcimento del danno e disporne il pagamento, entro il termine di trenta giorni. Non sono pregiudicate le azioni legali in essere del proprietario. Viene inoltre chiarito che competenti sono i tribunali amministrativi, e non quelli civili, che si occupano solo di controversie sull'ammontare dell'indennità.
L'unica occupazione urgente legittima resta quella temporanea, cioè quella effettuata in caso di " frane, alluvioni, rottura di argini e in ogni altro caso in cui si utilizzano beni altrui per urgenti ragioni di pubblica utilità". Il suo scopo è semplicemente la corretta esecuzione di lavori indispensabili per contrastare l'emergenza. In tal caso il calcolo dell'indennità per l'occupazione è basato su quello dell'indennità di esproprio. Ogni anno di occupazione, equivale a un dodicesimo di indennità di esproprio ed ogni mese (o frazione di mese) a un 144esimo.