Gli onorari cambiano a seconda della località e della difficoltà dell’atto
Notai: come districarsi nella giungla delle tariffe
Quanto costa una
comprar casa, a parte il prezzo dell’immobile? A questa domanda, quasi tutti,
giustamente, risponderanno: “le tasse e poi il
notaio”. Poi , approfondendo un po’: “Eventualmente,
anche i costi del mutuo e dell’agenzia immobiliare”. E, infine, qualcuno si
ricorderà anche di altri esborsi necessari, quali la
ristrutturazione necessaria, il trasloco, le utenze.
Finché la domanda resta
generica, tutto bene. Ma quando diviene mirata e ci si
chiede: “ma quanto costa il notaio?” “E quante e quali
tasse ci sono?” “E quanto pago il mutuo e l’agenzia immobiliare?”, allora sono
dolori.
Questa inchiesta è volta a dare un’idea sull’ammontare di alcuni
di questi esborsi necessari che, alla prova dei fatti, sono spesso più pesanti
di quel che ci si aspetta. In
particolare, dei costi burocratici e fiscali dell’acquisto di una casa (nonché di quelli relativi ad alcune altre operazioni molto
comuni che prevedono l’assistenza di un notaio).
L’unica cosa certa che
scaturisce dall’indagine è non esistono certezze: si possono dare solo utili indicazioni. Per una miriade di ragioni.
Come vedremo, infatti, la spesa è influenzata non solo dal tipo di acquisto (per esempio, prima o seconda casa), ma anche
dalla zona geografica dove avviene (che coinvolge gli onorari dei notai e le
percentuali degli agenti immobiliari), nonchè dalle
difficoltà da affrontare per eseguire le indagini necessarie alla compravendita
(che può far salire le tariffe notarili) e talora anche dalla trattativa con il
singolo professionista che ci si trova di fronte. Perfino i costi fiscali, che
pure sono stabiliti a livello nazionale, possono variare di poco a seconda delle
circostanze, perché ai tributi sui trasferimenti si aggiungono diversi piccoli
“balzelli” (il bollo e le visure ipocatastali, per esempio). Per rendersene conto
basta consultare la prima tabella, che riporta tutte le voci di cui si
compongono i costi burocratici di una “normale” compravendita, a un prezzo medio e priva di qualsiasi complicazioni.
Compravendite; onorario
notarile. Senza notaio (o, in casi particolarissimi, un
giudice) non si può divenire proprietari di un immobile o di un terreno. Ciò
rende il notaio un professionista tutto particolare, che accoppia due figure:
quella del funzionario pubblico e quella del consulente privato, in quest’ultimo ruolo simile a un
commercialista, a un avvocato o a un medico.
Così come capita per
altri professionisti iscritti a un albo, il notaio ha
un tariffario professionale, approvato per decreto ministeriale (il Decreto del
Ministero della Giustizia 27 novembre 2001). Il tariffario notarile è, o dovrebbe essere, molto meno “interpretabile”
di quello di altre categorie di liberi professionisti,
quantomeno per quanto attiene al pagamento di quelle prestazioni che sono per
legge a lui demandate. Viceversa una certa flessibilità torna ad esserci per
quelle che riguardano il suo ruolo di semplice consulente.
Questa constatazione,
forse a livello inconscio, pervade la mente dei cittadini che spesso
frequentano gli studi notarili con la stessa soggezione con cui si entra in
chiesa e con la convinzione che le cifre a loro richieste sono una sorta di
“tassa” fissa e immutabile che, volenti o nolenti, occorre pagare.
Voglia di trasparenza. Ultimamente però, con
il crescere del peso delle associazioni dei consumatori, nonché
anche in conseguenza di irrispettose
inchieste televisive sugli loro onorari (“le iene”), la volontà dei più
sensibili di ricevere informazioni chiare e comprensibili è cresciuta. Purtroppo
il tariffario notarile non è certo un modello di consultabilità:
occorre infatti tener conto di numerosissime voci per ogni semplice prestazione,
attraverso un collage la cui composizione è fuori dalla portata non solo del comune cittadino, ma
perfino di tecnici del settore con competenze non sufficientemente
specializzate .
Si pensi, per esempio,
che per una banale cancellazione di ipoteca, oltre
all’onorario dell’atto rapportato al valore dell’ipoteca, eventualmente
incrementato per la complessità della pratica, può occorrere prevedere quello
per cinque copie autentiche, tra cui una esecutiva, due diritti di
presentazione, un diritto di scritturato urgente per originale e copie
autentiche, un diritto di iscrizione a repertorio, il rimborso delle spese
generali di studio, un diritto di accesso.
Non solo: due articoli
del tariffario introducono quella che da alcuni può essere definita come una “flessibilità”
e da altri come un’“ambiguità”. Il primo è l’articolo 30, che prevede la
possibilità che possano essere triplicate tutte le voci più importanti per gli
onorari , (compresi quelli per i rogiti) “ove sia occorso, oltre la
normale indagine giuridica, esaminare titoli, registri pubblici e
documentazione particolarmente complessa, consultare dottrina e giurisprudenza,
tenere conferenze e colloqui, redigere e presentare istanze e denunce”. Il secondo è l’articolo 34 ,
che “sgancia” dalla tariffa le consulenze “non strettamente connesse con l'esercizio della
funzione pubblica” .
Localismi. Se le cose
stessero solo così, si aprirebbe un varco nella tariffa grande come
un’autostrada. I due articoli, però, demandano ai consigli notarili
distrettuali (che grossomodo, fanno capo alle province), la determinazione dei
criteri della loro applicazione.
I consigli hanno fatto
larghissimo uso delle loro facoltà, spesso incrementando di una
certa percentuale quasi tutte le tariffe (tenendo conto della continua
necessità di aggiornamento legislativo dei notai). Quindi
la facoltà data dall’articolo 30 di incrementare le tariffe per particolari
difficoltà della pratica è stata da una parte un po’ ridotta, dall’altra “spalmata”
su tutte o quasi tutte le prestazioni notarili, anche quelle di routine.
Pertanto oggi si può tranquillamente affermare che il tariffario nazionale
conta un po’ meno di quelli locali ai fini della determinazione degli importi degli onorari. Talaltra i
tariffari distrettuali prevedendo anche “sgravi” per il cittadino su pratiche
che prevedono un impegno minore del professionista. Tipico è il caso di
più rogiti che riguardino lo stesso condominio o lo
stesso complesso di villette di nuova
costruzione, per le quali basta approfondire una sola indagine valida per più
unità immobiliari. O quello di una certa limatura degli onorari per le compravendita quando ad essi si aggiungono quelli dovuti
per un mutuo, sottoscritto sullo stesso immobile.. In parte, inoltre, si è tenuto conto anche dei distretti “ricchi”
e di quelli “più poveri”, con il risultato che tra due atti identici, costa in
genere di più uno stipulato in una grande città del Nord rispetto a uno redatto
in un paesino del Sud.
Dubbi. L’autonomia distrettuale ha però anche
un effetto poco piacevole: la trasparenza delle tariffe diviene ancor più
difficile, anche perché non basta consultare il tariffario nazionale, ma anche
quelli locali (i più difficili da ottenere).Inoltre i giudici, in occasione di
cause a notai che avevano richiesto onorari
considerati troppo “scontati”, e che
perciò erano stati richiamati dall’Ordine,
si sono contraddetti l’un l’altro nel decidere se le tabelle
distrettuali hanno valore vincolante, oppure sono semplici indicazioni amministrative e resta
fermo che l’unica norma di legge resta il tariffario nazionale.
Dal distretto di Lecco e Como, un’iniziativa per la trasparenza
Tariffe notarili
on-line: i notai di Lecco e Como hanno inserito nel loro sito un programma che
calcola in un battibaleno l’ammontare degli onorari notarili per quasi tutte
loro prestazioni: rogiti di compravendita con e senza mutuo, mutui, cancellazioni
di ipoteca, separazione dei beni, rinuncia all’eredità
e via elencando. Tutte informazioni
valide per la zona di loro competenza (nell’articolo xxx
abbiamo parlato della variabile geografica degli onorari), ma comunque utilissime per avere un’idea dell’incidenza dei
costi dei notai anche altrove: particolarmente in Lombardia, dove i criteri
delle tariffe sono abbastanza simili. Ed è grazie alla
collaborazione dei notai di Lecco e di Como che quest’inchiesta
ha potuto vedere la luce.
La spinta verso la trasparenza è encomiabile anche perché nel
notariato non sono mancate da parte di alcuni malumori per la scelta fatta. Chi
dissente può, ovviamente, far valere buone ragioni , ricordando
ad esempio come ogni atto notarile può essere diverso da un altro e che ogni
semplificazione può rivelarsi grossolana.
“Non ci
pentiamo, però, di avere messo on-line le tariffe”, sorride Franco Panzeri, presidente del consiglio di lecco
e Como, “non solo per un atto di sensibilità verso i clienti, ma anche perché
pensiamo sia giusto premere verso la semplificazione dei criteri con cui sono
valutati i nostri onorari, abbandonando quelli complessi e ferraginosi
del tariffario ora in vigore, che asi possono far
risalire a mezzo secolo fa. Dopo comprensibili perplessità, ci pare che il
nostro messaggio sia stato percepito anche a Roma oltre che da tanti colleghi
in tutta Italia che hanno a cuore la loro funzione pubblica .”
In
effetti all’Ordine notarile è allo studio di una
apposita commissione una radicale semplificazione della tariffa. Afferma Bruno Barzellotti, consigliere
dell’Ordine: “Il nostro scopo finale sarebbe eliminare la selva mini-prestazioni,
facendo ruotare l’onorario attorno a due sole voci: un minimo inderogabile per
le prestazioni ordinarie e una parte concordata in trattativa tra cliente e
notaio, che comprenda anche le consulenze. Lo scopo è anche
raccogliere le sollecitazioni
all’apertura alla concorrenza che ci provengono
dall’Unione Europea. C’è ancora molto da lavorare, però, prima di arrivare a una definitiva bozza di
progetto”.
La parcella di acquisto casa in dettaglio
Tributi e onorari
notarili nel distretto di Lecco e Como per un atto pubblico di compravendita
immobiliare di 8 fogli di un appartamento con prezzo denunciato di 100.000 euro
(senza mutuo)
N. voce |
Tributi e adempimenti burocratici |
1a casa |
Altro immobile |
1 |
Imposta di registro |
3.000,00 |
7.000,00 |
2 |
Imposta catastale |
168,00 |
1.000 |
3 |
imposta ipotecaria |
168,00 |
2.000 |
4 |
Imposta di Bollo (telematica) |
230,00 |
230,00 |
5 |
Tassa d'Archivio Notarile |
35,30 |
35,30 |
6 |
Trascrizione per Conservatoria |
35,00 |
35,00 |
7 |
Voltura catastale |
35,00 |
35,00 |
8 |
Visura ipo-catasale
decennale* |
150,00 |
150,00 |
|
Totale tributi |
3.821,30 |
10.485,30 |
|
Onorari notarili e compensi imponibili |
|
|
1 |
Onorario base |
257,69 |
|
2 |
Iscrizione a repertorio onorario |
0,50 |
|
3 |
Incremento onorario ex art. 30 tariffario (+
168%) |
593,04 |
|
4 |
Onorario per consulenze (art. 34 tariffario) |
197,00 |
|
5 |
Copie dell'atto (8 fogli) 1 per stipula |
16,00 |
|
6 |
4
per le parti |
64,00 |
|
7 |
1
per registrazione |
16,00 |
|
8 |
1
per trascrizione |
16,00 |
|
9 |
1
per voltura catastale |
16,00 |
|
10 |
Redazione dell'atto 1 per registrazione |
34,00 |
|
11 |
1
per trascrizione |
34,00 |
|
12 |
2
per voltura catastale |
68,00 |
|
13 |
Onorari per copie 1 per registrazione |
26,00 |
|
14 |
1
per trascrizione |
26,00 |
|
15 |
Indennità accesso a
uffici
1 per registrazione |
28,00 |
|
16 |
1
per trascrizione |
28,00 |
|
17 |
1
per voltura catastale |
28,00 |
|
18 |
Diritti scritturazione per registrazione (1 foglio) |
2,00 |
|
19 |
per trascrizione (4 fogli) |
8,00 |
|
20 |
per
voltura catastale (4 fogli) |
8,00 |
|
21 |
Liquidazione imposte |
37,00 |
|
22 |
Spese generali (15% tariffa) |
217,80 |
|
23 |
25% a Cassa Nazionale Notariato |
88,25 |
|
24 |
2% a Consiglio nazionale Notariato |
7,06 |
|
|
Totale |
1.816,34 |
|
25 |
Iva |
363,27 |
|
|
Totale onorari e compensi con Iva |
2.179,61 |
* Stima
Totale spesa (1a
casa) euro |
6.000,91 |
Totale spesa (altra
abitazione) euro |
12.664,91 |
Fonte: Consiglio notarile di Lecco e Como +
elaborazione Ufficio studi Confappi-Federamministratori
Tab 2
Costi di compravendite
immobiliari senza e con mutuo nel distretto di Milano
Valore compra vendita |
Onorario notaio (con Iva) |
Tributi + adempimenti burocratici |
Totali senza mutuo |
Totali con mutuo fondiario* |
||||||||
1a casa |
Altra abitazione |
1a casa |
Altra abitazione |
|||||||||
Senza mutuo |
Con mutuo |
1° casa |
Altra abitazione |
Totale |
% costi acquisto |
Totale |
% costi acquisto |
Totale |
% costi acquisto |
Totale |
% costi acquisto |
|
100.000 |
2.421,58 |
3.851,75 |
3.821,30 |
10.485,30 |
6.242,88 |
6,24% |
12.906,88 |
12,91% |
7.673,05 |
7,67% |
14.337,05 |
14,34% |
150.000 |
2.591,04 |
4.139,29 |
5.325,00 |
15.485,30 |
7.916,04 |
5,28% |
18.076,34 |
12,05% |
9.464,29 |
6,31% |
19.624,59 |
13,08% |
200.000 |
2.886,48 |
4.515,96 |
6.827,80 |
20.485,30 |
9.714,28 |
4,86% |
23.371,78 |
11,69% |
11.343,76 |
5,67% |
25.001,26 |
12,50% |
250.000 |
3.070,74 |
5.118,19 |
8.331,50 |
25.485,30 |
11.402,24 |
4,56% |
28.556,04 |
11,42% |
13.449,69 |
5,38% |
30.603,49 |
12,24% |
300.000 |
3.210,18 |
5.361,74 |
9.834,30 |
30.485,30 |
13.044,48 |
4,35% |
33.695,48 |
11,23% |
15.196,04 |
5,07% |
35.847,04 |
11,95% |
350.000 |
3.210,18 |
5.361,74 |
11.334,30 |
35.485,30 |
14.544,48 |
4,16% |
38.695,48 |
11,06% |
16.696,04 |
4,77% |
40.847,04 |
11,67% |
400.000 |
3.533,88 |
5.999,40 |
12.840,80 |
40.485,30 |
16.374,68 |
4,09% |
44.019,18 |
11,00% |
18.840,20 |
4,71% |
46.484,70 |
11,62% |
450.000 |
3.533,88 |
5.999,40 |
14.340,80 |
45.485,30 |
17.874,68 |
3,97% |
49.019,18 |
10,89% |
20.340,20 |
4,52% |
51.484,70 |
11,44% |
500.000 |
3.923,34 |
6.614,59 |
15.847,30 |
50.485,30 |
19.770,64 |
3,95% |
54.408,64 |
10,88% |
22.461,89 |
4,49% |
57.099,89 |
11,42% |
* al 50% del prezzo d'acquisto e iscrizione di ipoteca del doppio del finanziato
Nota: per i tributi si è tenuto conto di: imposte
di registro, ipotecarie, catastali, bollo (telematico), tassa di archivio notarile, tasse ipocatastali, visura ipocatastale ventennale (stimata in 150 euro).
Fonte: Elaborazione Ufficio studi Confappi-Federamministratori su dati
Consiglio Notarile del distretto di Milano e propri
Come si può vedere nella tabella 1, la
parcella dettagliata per una banale compravendita immobiliare si compone in
genere di 8 voci per quanto attiene ai tributi che il notaio versa per conto
del cliente e in ben 25 voci per quanto riguarda il suo onorario (tali voci,
nelle ricevute rilasciate ai clienti, sono talora raggruppate, e quindi
appaiono di minor numero). .
Si noti che se (come accade nella
maggioranza dei casi) è contestualmente stipulato un mutuo per l’acquisto, le
voci dettagliate dell’onorario salirebbero da 25 a 48
(e quelle per i tributi da 8 a 10).
Le prestazioni notarili che incidono di
più sono l’onorario base (voce 1, 257 euro, determinata
dalla tariffa nazionale), l’incremento dell’onorario ai sensi dell’articolo
30 e le prestazioni di consulenza
connesse (voci 3 e 4,complessivamente
736 euro, determinate localmente).. Basta questo per far comprendere
come, nel fissare quanto costa un notaio, contano più le decisioni dei consigli
notarili distrettuali che la tariffa nazionale.
La tabella 2 consente di stimare, in modo
più sintetico, i costi di una compravendita con valori denunciati variabili da
100 a 500 mila euro. Come si può notare, al prezzo di una prima casa si deve
aggiungere da un mino del 4% a un massimo del 7,7% di oneri, a secondo se
si sia stipulato o meno un mutuo. La percentuale cala quanto più cresce il
prezzo di acquisto stesso. Per un’altra abitazione la
spesa è il doppio: si oscilla dall11 al 14,4% in più circa.
Va infine tenuto conto che i mutui vengono ormai stipulati per il 70-75% delle compravendite,
per importi in media superiori a quello stimato in tabella (siamo al 70-75% del
prezzo di acquisto e non alla metà) e che la sottoscrizione prevede spesso
altre spese determinate dalla banca (istruttoria, perizia, polizze
obbligatorie, eccetera).
Tariffe per il testamento
Il testamento fatto dal
notaio, in presenza di testimoni, è molto raro. Più
spesso capita che sia olografo, cioè redatto e firmato
a mano (va assolutamente indicata la data) . In genere è tenuto in casa in un
cassetto, oppure dato da conservare ad altri(può essere il principale
beneficato, o anche qualcuno di cui ci si fida che non è citato nemmeno nel
testamento o anche un notaio).
Perché il testamento
olografo abbia valore per tutti, esso va però pubblicato alla morte del
testatore: operazione che ha i suoi costi, del tutto indipendenti però
dall’ammontare dei patrimonio ereditario. Questa è la
parcella “sintetica”.
Pubblicazione di
testamento olografo |
|
Voce |
Spesa (euro) |
Imposta di registro |
168,00 |
Tributi speciali |
5,16* |
N. 6 bolli |
87,72 |
Imposta bollo su
trascrizione |
59,00 |
Tassa d'archivio |
7,40 |
Trascrizione in conservatoria |
35,00 |
Totale imposte e spese burocratiche |
362,28 |
Onorari e compensi notarili |
403,9 |
Iva su onorari |
80,78 |
Totale onorari notarili |
484,68 |
TOTALE GENERALE |
846,96 |
Non di è tenuto conto
dell’eventuale trascrizione dell’atto presso l’Agenzia del Territorio
* Voce variabile a seconda della località
Fonte: Consiglio
notarile di Lecco e Como, ottobre 2005
La cancellazione di ipoteca
I costi di
cancellazione di ipoteca sono influenzati
dall’ammontare per cui è iscritta presso le Conservatorie l’ipoteca stessa Esso
non è in genere pari al finanziamento ricevuto, ma al doppio (per esempio, a un
finanziamento di 100 mila euro può corrispondere un ipoteca iscritta per 200
mila euro). In particolare, comunque, ad essere
influenzati dall’ammontare dell’ipoteca non sono i tributi sulla cancellazione,
ma gli onorari notarili,nonché la tassa che si paga all’archivio notarile
stesso.
Quanto alla
“cancellazione con svincolo”, che ha costi superiori, si tratta di quella che
riguarda in intero stabile di più appartamenti, in genere di
nuovo costruzione, sul quale l’impresa edificatrice o il promotore
immobiliare ha acceso un mutuo: le operazioni di cancellazione sono più
complesse e gli onorari crescono.
Importo ipoteca |
Tot imposte e spese |
onorario notarile cancellazioni |
onorario notarile svincolo ipotecario |
Totale cancellazione |
Totale cancellazione con svincolo |
100.000 |
57,76 |
540,00 |
868,18 |
597,76 |
925,94 |
200.000 |
61,06 |
540,00 |
944,92 |
601,06 |
1.005,98 |
300.000 |
64,26 |
720,00 |
1.050,86 |
784,26 |
1.115,12 |
400.000 |
67,56 |
720,00 |
1.082,21 |
787,56 |
1.149,77 |
500.000 |
70,76 |
900,00 |
1.139,51 |
970,76 |
1.210,27 |
Fonte: Consiglio
notarile di Lecco e Como, ottobre 2005
I