Nomina dell’amministratore condominiale da parte del costruttore
Ho acquistato un appartamento in
una nuova costruzione che mi è stato consegnato lo scorso giugno. Il costruttore
ha anche nominato un amministratore con mandato fino a dicembre 2003 con un
compenso a mio parere esorbitante che dobbiamo pagare noi condomini. Per di più
questo
amministratore in sei mesi è venuto solo una sera a fine settembre per l'assemblea
e poi non fatto quasi nulla delle decisioni prese in assemblea.
Possiamo togliergli l'incarico? E se sì, quanto dobbiamo pagarlo? Lettera
Firmata
La nomina dell’amministratore di condominio da parte del
costruttore è un atto illegittimo, del
tutto nullo, anche se decisa nel momento in cui il costruttore detiene
ancora la maggioranza dei millesimi
dell’edificio. Ai sensi dell’articolo 1129 del codice civile essa può essere
presa solo in assemblea e, ai sensi dell’articolo 1136, quarto comma, nomina,
riconferma e revoca vanno decise con il
voto favorevole della maggioranza dei partecipanti all’assemblea e con la
maggioranza dei millesimi. Inoltre l’amministratore dura in carica un anno al
massimo.
Infine l’articolo 1138 sancisce che non si possono fare eccezioni,
neppure se approvate da tutti in un atto scritto o in un regolamento
condominiale, alle regole degli articoli 1129 e 1136 sopra citati. Pertanto,
non ha alcuna importanza se il diritto di nomina sia sancito nel rogito. Tanto
più che una clausola del genere sarebbe vessatoria, e quindi inefficace, ai
sensi dell’articolo 1469 bis, primo comma.
In quanto atto radicalmente nullo (e non semplicemente
annullabile), la nomina può essere impugnata in qualsiasi momento. Si potrebbe
evitare di pagare il professionista, che doveva essere cosciente delle norme di
legge: tuttavia è opportuno l’invio di una lettera raccomandata, che contesti
la validità della nomina stessa, altrimenti
il fatto che i condomini non abbiano contestato la nomina potrebbe far
maturare il diritto al pagamento di un onorario (comunque non quello deciso dal
costruttore, ma fissato da un giudice).