Mercato immobiliare in stallo: meglio il Sud e le città minori
L’onda lunga del
boom del mercato immobiliare sta ormai infrangendosi sugli scogli della
contrazione dei redditi familiari, dei prezzi giunti a picchi storici,
dall’aumento dei tassi di interesse sui mutui. Si
tratta di un ridimensionamento atteso, dopo la più lunga crescita mai registrata in Italia.
Il trend dei prezzi
nel primo semestre del 2007 è restato leggermente positivo,
secondo i rilevamenti di Tecnocasa, il più vasto franchising immobiliare del Paese. Ma
il dato generale nasconde variazioni in negativo in diverse città, per esempio
Genova (-2.1%), Bologna (-1%), Napoli (-0.9%), Firenze (-0.6%) e infine
Bari (-0.4%). Dinamiche positive
si sono riscontrate ancora a Palermo (+3,1%), Milano (+2,9%), Torino (+2,7%),
Verona (+1,1%) e Roma (+0,7%).
Per la prima volta,
da quando è iniziato il rialzo delle quotazioni si
registra una performance dei capoluoghi di provincia migliore di quella delle
grandi città. I comuni dell’hinterland delle metropoli hanno inoltre messo a segno una crescita delle quotazioni dell’1,4%, seguiti dai capoluoghi di provincia. con un aumento medio dell’1% ed infine dalle grandi città
con un rialzo dei prezzi dello 0,6%.
Sempre secondo Tecnocasa, l’analisi in base alle aree geografiche rileva
che le variazioni più interessanti sono emerse nel Sud Italia con una crescita dell’1,6%, seguite da quelle dell’Italia centrale con l’1,3%
e dell’Italia del Nord con una crescita media dei prezzi dello 0,3%. Un
andamento tutto sommato scontato, se si guarda agli anni passati: da sempre le metropoli
rispetto agli altri capoluoghi, o il Nord rispetto al Sud hanno dato i primi
segnali di boom immobiliare nonché i primi di
congelamento e successivo calo delle quotazioni. Tutto fa pensare quindi
all’inizio di nuovo ciclo di depressione del mercato,
simile a quello registrato tra il 1991 e il 1996.
Tra le realtà più
dinamiche dell’Italia meridionale nel 2007 si segnalano Caltanissetta (+12,9%),
Isernia e Oristano (+7,1%), Agrigento (+5,1%) ed infine Taranto (+4,6%).
Nell’Italia Centrale si distinguono Viterbo (+9,5%), Frosinone (7,7%) e Terni
(+7,3%). Al Nord si vedono performance positive a
Lecco (+7,1%), Treviso (+6,3%) ed
Alessandria (+3,7%).
Nelle
grandi città la maggiore richiesta resta orientata verso i trilocali
che raccolgono il 38.5% delle preferenze, seguiti dai bilocali con il 29.2
%. Nelle metropoli come Milano, Roma e Napoli, però, il taglio più apprezzato è
il bilocale. A Milano la somma delle richieste di monolocali e bilocali raccoglie il 55.1% delle preferenze, confermando quindi una
maggiore domanda sulle piccole superfici.
Anche la tipologia
più offerta in vendita sul mercato è il trilocale, con il 33.4%, seguito dal bilocale con il 25.3%
e dal quattro locali con il 21.3%.
Diminuisce la
richiesta di abitazioni per investimento mentre la
domanda di acquisto opera una selezione naturale a favore di immobili con certe
caratteristiche: presenza del box o del posto auto, vicinanza ai trasporti,
piani alti, luminosità, presenza di balconi o terrazzi e di riscaldamento
autonomo, inserimento dell’immobile in palazzi medio-piccoli
e in strade poco trafficate.
Anno |
Compravendite
Immobili Residenziali |
Var % annua |
2000 |
690.478 |
|
2001 |
681.264 |
-1,33% |
2002 |
761.522 |
11,78% |
2003 |
762.086 |
0,07% |
2004 |
804.126 |
5,52% |
2005 |
833.350 |
3,63% |
2006 |
845.051 |
1,40% |
Fonte: Agenzia del
Territorio