Locazioni e Fisco
Le principali
agevolazioni fiscali riguardanti le locazioni sono
concesse per il cosiddetto canone “concordato” o “convenzionato” , regolato
dagli accordi comunali locali, che riguarda tre tipi di locazioni: quelle di
durata di 3 anni + 2, quelle transitorie e quelle per studenti universitari
(vedi articolo a pagina in altra pagina). Naturalmente la convenienza del
canone convenzionato per i proprietari è strettamente legata agli importi
massimi concessi dagli accordi territoriali a seconda della
tipologia dell’immobile, della sua ampiezza e della zona che, grossomodo, devono concedere uno “sconto” massimo
rispetto ai canoni di mercato del 25%. Ciò accade abbastanza raramente,
soprattutto nei piccoli centri, con l’eccezione di alcune
città (Genova o Firenze, per esempio), in cui certe tipologie di locazione
(locazione transitoria, appartamento arredato e perciò con canone incrementabile
di una certa percentuale), possono essere giudicate interessanti.
Ottenere un canone
convenzionato è invece per l’inquilino sempre conveniente (se ci riesce).
Le agevolazioni fiscali
riguardano però anche altri tipi di contratti, e sono state ridisegnate dalla Finanziaria 2008. In particolare gli inquilini a basso
reddito si sono visti riconoscere una detrazione per tutti gli alloggi adibiti
ad abitazione principale, che riconosce in qualche
modo i sacrifici affrontati per prendere in affitto un immobile.
Incomprensibilmente, sono più avvantaggiati quelli che sono riusciti ad
ottenere un canone basso (convenzionato), rispetto agli altri che sono
costretti a subire quello di mercato. .
,
Ecco, comunque, una tabella riassuntiva di tutte le agevolazioni,
passate e future.
Tipo di contratto e requisiti |
Scaglioni di reddito (euro) |
Detrazione fiscale annua (euro) |
Validità |
Contratto ad
abitazioni principale di qualunque tipo (nuova
misura) |
fino a 15.493,71 |
300 |
Dall’1 gennaio 2007* |
da 15.493,72 fino a 30.987,41 |
150 |
||
Contratto a canone
convenzionato di 3+2 anni di durata in un comune ad alta tensione abitativa |
fino a 15.493,71 |
495,8 |
Dal 2001* |
da 15.493,72 fino a 30.987,41 |
247,9 |
||
Contratto ad
abitazioni principale per dipendente trasferito causa lavoro
in un nuovo comune adibito a residenza a non meno di 100 chilometri di distanza
dal precedente e comunque al di fuori della propria regione. |
fino a 15.493,71 |
991,6. |
I primi tre anni
di dichiarazione redditi, dal 2007* |
da 15.493,72 fino a 30.987,41 |
495,8 |
||
Contratto ad
abitazioni principale per giovani tra i 20 e i 30 anni trasferito in un nuovo
comune adibito a residenza a non meno di 100 chilometri di distanza dal
precedente e comunque al di fuori della propria
regione. (nuova misura) |
fino a 15.493,71 |
991,6. |
|
Studente iscritto a un corso di laurea presso una università ubicata in un
comune distante almeno 100 chilometri da quello di residenza e comunque in
un’altra provincia, perché li locali siano nello stesso comune
dell'università o in comuni limitrofi.. La Finanziaria ha
esteso l’agevolazione anche ai canoni pagati alle case dello studente o comunque enti senza fine di lucro e cooperative che hanno
scopo di fornire questo tipo di ospitalità. |
Nessuno |
19% canone ( max 500,27) |
Dal 2007 e dal
2008 l’estensione alle case per lo studente* |
*
Con effetti sulla dichiarazione dei redditi presentata l’anno successivo
Fonte:
Ufficio Studi Confappi-Federamministratori
Agevolazioni sulle imposte dei redditi:
proprietari
Tipo di contratto |
Agevolazione |
Contratto a canone convenzionato di 3+2 anni di durata in un
comune ad alta tensione abitativa. Validità dal
1999* |
“Sconto” del
canone imponibile sulla dichiarazione dei redditi;del
40,5%, anziché del 15% (47,5% per la laguna di Venezia); |
Qualsiasi (anche
di leasing), concluso da aziende che locano
abitazioni e le diano in uso a dipendenti che abbiano trasferito la loro
residenza anagrafica per esigenze di lavoro nel comune in cui prestano
l'attività. Validità dal 2004* |
Deduzione dall’Ires
del canone per il periodo d'imposta in cui si verifica
il trasferimento e nei due periodi successivi. Gli immobili locati si
considerano strumentali |
*
Con effetti sulla dichiarazione dei redditi presentata l’anno successivo
Fonte:
Ufficio Studi Confappi-Federamministratori
Agevolazioni sull’imposta di
registrazione dei contratti: proprietari e inquilini
Tipo di contratto |
Agevolazione |
Contratto a canone convenzionato di 3+2 anni di durata in un
comune ad alta tensione abitativa. Validità dal
1999. |
riduzione del 30%
dell’imposta di registrazione del contratto, che passa dal 2% del canone al
1,4% (ed è in genere divisa a metà tra proprietario e inquilino). |
Fonte:
Ufficio Studi Confappi-Federamministratori
Ricordiamo che le norme
consentono la possibilità di non pagare anno per anno, ma 4 anni tutti in una
volta (per i contratti a canone libero) e 3 anni tutti in una volta (per i
contratti a canone concordato). In tal caso oggi si ha diritto a una riduzione dell’importo dell’imposta del 7% (per i
contratti a canone libero) e del 5,25% (per i contratti a canone
regolamentato). Non è granché, ma perlomeno non si è
costretti ad affrontare troppo spesso le pratiche burocratiche. La percentuale
di riduzione è legata non solo al numero degli anni, ma anche al tasso di interesse legale (che ora è il 3%).
Agevolazioni sull’Ici:
proprietari
I comuni possono (ma
non debbono) stabilire aliquote dell’Imposta comunale
sugli immobili ridotte, fino allo 0%, per chi loca a canone convenzionato di
3+2 anni di durata. Spesso è concessa anche l’aliquota agevolata per
l’abitazione principale anche a chi dà in comodato la casa a parenti stretti. La finanziaria 2008 (art. 2, comma 288) ha chiarito che
l’abbattimento delle aliquote a favore delle locazioni a canone concordato può
arrivare fino all’esenzione. Nel frattempo, però, vi sono comuni, come Bologna,
che avevano già deliberato aliquote dello zero per
mille.
Ecco qualche esempio
di applicazione di tali regole in alcune delle
metropoli italiane nel 2008(ma le cose variano in ciascuno degli oltre 8.100
comuni, bisogna informarsi).
Città |
Aliquota Ici
normale (per mille) |
Aliquota Ici
per canone agevolato (per mille) |
Bari |
7 |
3 |
Bologna |
7 |
0 |
Cagliari |
6,5 |
2,5 |
Firenze |
7 |
6 |
Genova |
7 |
2 |
Milano |
5 |
4 |
Napoli |
7 |
nessuna |
Torino |
6 |
1 |
Palermo |
7 |
3,8 |
Venezia |
7 |
0,5 |
Contributi del fondo sociale per gli
affitti agli inquilini
Tutti gli inquilini con
redditi ridotti con contratti di locazione abitativi regolamentati dalla legge
n. 431/1998 (compresi quelli a canone libero o a locazione transitoria, per
intendersi), hanno diritto di chiedere i contributi statali previsti dal fondo
nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione. Essi
consistono in un contributo annuo fino a 3.098,74 € (in caso di reddito annuo
fino a due pensioni minime INPS e quando il canone è pari a
almeno il 14% reddito) o a 2.324,06 € (in caso di reddito annuo non oltre
quello per l'assegnazione case popolari, come stabilito dalle norme regionali,
e quando il canone è pari a almeno il 24% reddito).
Le famiglie con ultrasessantacinquenni, disabili o con analoghe situazioni
di particolare debolezza sociale, possono vedere incrementato il contributo
fino ad un massimo del 25% o, in alternativa, in
relazione al possesso dei requisiti per beneficiare dei contributi, i limiti di
reddito previsti possono essere innalzati fino ad un massimo del 25%.
I contributi non
sono cumulabili con le detrazioni fiscali previste per gli inquilini stessi. I
requisiti sono dettagliati nel decreto del Ministero dei Lavori pubblici 7
giugno 1999. I fondi sono stanziati dallo Stato che li ripartisce tra le
regioni, le quali a loro volta li assegnano ai comuni. Possono essere
incrementati con denaro regionale o comunale.
Altre agevolazioni locali
In alcuni comuni
(per esempio Forlì, Cesena, Vicenza, Modena, Rimini, Lecco, Alpignano,
Tolmezzo), sono state create, con diverse
denominazioni, “agenzia dell’affitto”. In genere esse sono volte a facilitare
l’inserimento nelle locazioni di persone con forti difficoltà a questo
proposito.
A parte quelle che
hanno solo scopi spiccatamente sociali, vi sono spesso quelle che intendono
anche favorire le aziende nell’alloggio di personale immigrato dall’estero (in particolare extracomunitari). In alcuni casi, come quello
di Modena, il comune offre una sorta di fideiussione sui canoni: se l’inquilino
non li versa, è il comune a farsene carico.