La cosiddetta "tassa sulle caldaie"

 

Sull'articolo del 5 maggio riguardante i libretti caldaia manca l'ultima novità inventata dalla provincia:, il versamento di 7,00 euro + uno di spese postali da fare alla provincia di Torino per autocertificare che la propria caldaia è a norma. Ho letto su "specchio dei tempi" che un signore aveva ricevuta una multa per non aver adempiuto a questo versamento pur avendo tutti i certificati e controlli in perfetta regola.E' possibile avere ulteriori chiarimenti su questo argomento? Brunet Lilliana

Non si tratta di una novità, ma dell'applicazione, in provincia di Torino, del Dpr 412 che risale al 1993 il quale, nello stabilire che i controlli dovessero riguardare anche la manutenzione degli impianti di riscaldamento, ha imposto agli enti locali di identificare gli impianti insicuri, chiarendo tra l'altro che i costi dei controlli stessi siano a carico degli utenti. Tale Dpr è stato inapplicato in buona parte della Penisola, fatta eccezione per alcune provincie e grandi città, dove è stato vissuto dai cittadini , tra polemiche, come una nuova "tassa sulle caldaie". Così come accade in provincia di Torino, in molte località si è ricorso all'autocertificazione da parte degli utenti: in sostanza chi fa l'autocertificazione paga un prezzo "politico", più basso quindi. I controlli reali da parte degli addetti sono poi eseguiti solo su una bassa percentuale di chi si è autocertificato, mentre dovrebbero riguardare tutti quelli che non si sono autocertificati, che pagheranno un prezzo pieno. Questo è almeno il meccanismo che va per la maggiore: ignoriamo se funzioni esattamente così nel suo comune.