Nuovi obblighi per installatori e manutentori delle caldaie, riscaldamento centralizzato che per i nuovi edifici sarà regolabile nei singoli appartamenti, contratti con "il terzo responsabile dell'esercizio" da rifare in molti condomini.
Queste in sostanza le novità portate dal nuovo Dpr sul risparmio energetico n. 551, datato 21 dicembre 1999 ma pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale recentemente, il 6 aprile 2000.Il decreto modifica e integra quanto era stabilito sul "vecchio" dpr 412/93.
Più in dettaglio, ecco cosa cambia rispetto al passato, per tutti i cittadini italiani.
Caldaia centrale: a ciascuno il suo Chi acquista una casa nuova, costruita in seguito a concessione rilasciata dal 21 giugno 2000 in poi, godrà di fatto di un impianto termoautonomo. Infatti, se il riscaldamento non fosse garantito da caldaie individuali, ma da un'unica centralizzata, potrà comunque decidere di accendere o spegnere a piacere i propri caloriferi o anche di alzare ed abbassare la temperatura (entro i limiti di legge di 20 gradi più 2 di tolleranza). La regolazione sarà assicurata da un termostato a tempo, collegato con il generatore di calore centrale. Si pagherà a seconda del consumo, anche se una fetta delle spese condominiali sarà comunque dedicata alla manutenzione e conservazione degli apparecchi (si tratta della cosiddetta "contabilizzazione
Da rifare i contratti condominiali I condomini che hanno sottoscritto un contratto con il cosiddetto "terzo responsabile" (un'impresa che assicura la regolazione dei caloriferi e la manutenzione dell'impianto) dovranno assicurarsi che non si tratti di un fornitore di energia (gasolio, metano o gpl). Infatti il nuovo Dpr stabilisce l'incompatibilità tra le due funzioni, evidentemente per evitare le frequenti truffe (bollette gonfiate) da parte di chi vende energia.
Nuovi controlli su sicurezza e risparmio energetico I proprietari di impianti individuali potranno far inviare a Comuni e province, dal manutentore della loro caldaia, un rapporto sul funzionamento dell'apparecchio. Se lo fanno, è poco probabile che il loro impianto venga controllato dagli enti locali, per vedere se ha dei problemi (i colludi avverranno " campione, solo sul 5% degli apparecchi). Viceversa se il cittadino non invia il rapporto, il Decreto stabilisce che il suo impianto vada comunque verificato, e che i costi del controllo ricadano su di lui.
Comignoli: quando sono necessari Nelle totali ristrutturazioni di impianti individuali che scaricano i fumi a parete, (anziché con un comignolo sul tetto) sarà possibile continuare a scaricare nel muro. A due condizioni: che non esistano già nello stabile canne fumarie adatte o adattabili e che si utilizzino caldaie ad altissimo rendimento.
Altri obblighi Il Dpr 551/99 stabilisce anche altri obblighi, per gli operatori del settore riscaldamento. Il terzo responsabile dovrà per esempio comunicare al Comune o alla Provincia la propria nomina o le proprie dimissioni. Le società fornitrici di combustibile dovranno fornire, a richiesta, l'elenco dei cittadini da loro serviti. I controllori degli impianti, inviati dagli enti locali, potranno porre i sigilli alle caldaie pericolose, perché non in regola con le norme-base sulla sicurezza. Gli installatori divengono responsabili della prima compilazione del libretto d'impianto (per le caldaie singole) o del libretto di centrale (per quelle centralizzate). I comuni sopra i 40 mila abitanti e, per il resto del territorio, le Province dovranno inviare alle Regioni entro il 31 dicembre una relazione sullo stato di efficienza, sulle caratteristiche degli impianti termici e sui risultati dei controlli.
Silvio Rezzonico
Presidente Confappi (Confederazione piccola proprietà immobiliare)