Cancello più ampio, servitù aggravata
Vorrei
il suo parere su una questione sorta di recente fra due proprietà private
confinanti, di cui allego schizzo.
Il
proprietario B ha diritto di passaggio sulla corte di A
per accedere alla propria corte recintata ormai da molti anni (più di trenta).
Sulla
recinzione che separa le sopraccitate corti era stato aperto un cancello di
circa due m di larghezza attraverso il quale B passava
anche con la propria auto e quella di eventuali ospiti.
Per
tanti anni la situazione è rimasta invariata.
Ora
succede che il proprietario B ha modificato il medesimo cancello allargandolo
per una lunghezza totale di 3,60 m (vedi le due foto prima
e dopo) e abbattendo una parte della recinzione.
Il
proprietario A non è stato avvisato né gli è stato chiesto alcun consenso per effettuare questo intervento che di fatto gli impedisce
l’utilizzo del suo terreno per lo spazio aggiunto di m 1,60 e che potrebbe
essere, con il decorso del tempo, usucapito da B.
Le
chiedo:
1.
Il
proprietario B poteva modificare il cancello nei termini
descritti senza un consenso del confinante e senza un DIA?
2.
Il
proprietario A cosa può fare concretamente per tutelare la sua area?
3.
Per
esempio può appellarsi a qualche regolamento o autorità senza dover iniziare
una causa civile?
A completamento del quadro generale
preciso che si tratta per entrambe le proprietà di seconda casa in luogo di
villeggiatura.
Colombari (Ferrara)
Ci pare senz’altro che
l’ampliamento del cancello, senza autorizzazione, possa configurarsi come
un aggravamento della servitù (articolo 1067 del codice civile, primo comma). C’è in effetti il rischio di usucapione (della servitù
ampliata, non del terreno). La necessità o meno di Dia dipende
dal regolamento edilizio locale (può essere improbabile). Se
non bastano le proteste, è però possibile solo un’azione legale.