Agevolazioni in Veneto, Friuli e
provincia di Bolzano
Le caldaie a legna vincono il match della convenienza
di
Silvio Rezzonico
Qual è la fonte
energetica più conveniente, tra quelle tradizionalmente disponibili? Il metano,
oppure il gasolio o il gpl? Sbagliato. Sorpresa: è il
legno o, più esattamente le biomasse, nonostante i costi iniziali di installazione elevati.
Naturalmente la
combustione non deve avvenire nel caminetto, che ha un’altissima dispersione di
calore, ma in stufe costruite secondo le tecnologie più avanzate. Condizione
perché il tradizionali ceppi possano vincere il
confronto è però disporre di rifornimenti vicini, altrimenti i costi del
trasporto divengono proibitivi. Quindi
l’alternativa-legno resta, per i più, un sogno.
Non per questo il
riscaldamento a biomassa è una chimera: se il legno
non è disponibile vicino e a basso costo, si può ricorrere alle stufe a “pellets”, combustibili reperibili anche nelle grandi città.
Si tratta di minuscoli
tronchetti legnosi costituiti da segatura compressa e scarti della lavorazione
del legno, di lunghezza variabile da 5 millimetri a 4 centimetri e di diametro
di 4-10 millimetri. La forte compressione cui sono
sottoposti fa sì che mantengano la loro forma e possano essere trasportati
comodamente con autocisterne. Hanno una percentuale di umidità
molto più bassa rispetto alla legna tradizionale, quindi una maggiore resa
termica con un basso residuo di cenere. Il loro potere calorifico è pari a
circa 4,9 kWh/kg; il valore
energetico di un chilogrammo di pellets equivale
all’incirca a mezzo litro di gasolio da riscaldamento o a mezzo metro cubo di
metano. I pellets sono in vendita ormai anche nelle
grandi città, anche se occorre pur sempre fare attenzione alla loro qualità.
Gli apparecchia pellets assomiglia a una normale
stufa o camino ad incastro. Sono utilizzabili sia per riscaldamento
centralizzato che singolo e sono in genere automatici, quanto ad accensione,
regolazione , quantità di aria o acqua calda da
utilizzare . Si autoalimentano da appositi serbatoi.
Le stufe a pellets possono anche bruciare diversi
tipi di biomasse legnose, purchè opportunamente
tritate e sminuzzate, come per esempio gusci di nocciole, di noci, di pesche,
di mandorle, tralci d'uve, cippato, ramaglia di
potature, ecc. Una sottocategoria di questo tipo di apparecchi
è rappresentata dalle stufe alimentate da normale mais in grani, abbastanza
facilmente reperibile, a prezzi tra i più bassi in fatto di combustibili. In
genere le stufe a mais bruciano anche pellets. La
resa è di oltre 6000 kcal/h al kg, vengono emanati
pochissimi fumi ed la quantità di ceneri è circa uguale a quella dei pellets.
Finanziamenti.
La regione Veneto (legge 30/6/06, n. 8) concede contributi fino al 35% delle
spese di acquisto di tutte le apparecchiature
necessarie (stufe fino a 80 kw di potenza). In Alto
Adige i contributi scendono al 30% (legge n. 4 del 1993) ma comprendono anche
l’installazione e, per l’8%, gli studi di fattibilità.
Le caldaie a legna ad alto rendimento sono premiate anche in Friuli (Decreto
presidente giunta regionale 31/5/01, n. 110) con bandi periodici della Direzione
Regionale dell’Edilizia e dei Servizi Tecnici.
A
confronto i costi in euro di 4 tipi di riscaldamento
(caldaie con potenza di 100 kw, 1.500 ore di esercizio,
comprensivi di ammortamento in 14 anni d’esercizio)
|
legna |
pellets |
gasolio |
metano |
Costo caldaia e
installazione |
12.500 |
12.500 |
5.500 |
4.500 |
Costo opere
civili |
10.000 |
8.500 |
4.500 |
4.000 |
Totale
investimento |
22.500 |
21.000 |
10.000 |
8.500 |
costo del capitale |
2.273 |
2.122 |
1.010 |
859 |
costi totali combustibile |
5.102 |
6.192 |
15.028 |
11.713 |
altri costi d'esercizio |
2.075 |
1.718 |
528 |
445 |
Totale
costi esercizio |
9.450 |
10.032 |
16.566 |
13.017 |
costo per MWh |
0,063 |
0,067 |
0,110 |
0,087 |
Fonte: elaborazione
Confappi su dati Provincia di Bologna
Nota: l’ammortamento
delle stufe a biomasse è tanto più rapido quanto l’impianto è potente. Pertanto
per ottenere “performance” simili da una stufa da 20 kw,
adatta al riscaldamento unifamiliare, occorre attendere qualche anno in più.