Vietato dalla legge fino a pochi anni fa (o meglio, considerato solo come attività imprenditoriale, con tanto di partita Iva, iscrizione alla Camera di Commercio, e così via), finalmente è sbarcato in Italia il "Bed & Breakfast". Le famiglie italiane, hanno quindi sin da oggi la possibilità di ospitare turisti in una stanza a casa propria, offrendo prima colazione e cambio lenzuola. Ad aprire le porte a questa calorosa (e poco costosa) forma di ospitalità, di origine anglosassone ma ormai diffusa in tutto il globo, sono state le leggi di una decina di regioni. Il cosiddetto "B & B" è comunque novità recente, se si pensa che, fatta eccezione per la provincia di Bolzano, le prime norme a proposito risalgono solo a due anni fa.
Nel centro dello stivale a fare da apripista è stata l'Emilia Romagna (legge n. 11/1999), seguita dalle Marche (legge n. 8/2000), e quindi dall'Umbria (legge 2/2001). La Toscana resta al palo, almeno per ora. Un'esclusione sorprendente, se si pensa che da due secoli questa regione è meta preferita dei più grandi estimatori di questa formula, britannici e statunitensi. Inoltre la Toscana l'anno scorso ha riordinato tutta la sua normativa turistica in un testo unico.
Cosa è il bed and breakfast Consiste nell'ospitare turisti nella propria casa e nella propria famiglia. La gestione è rigorosamente familiare (sono vietati i dipendenti) e l'affitto deve essere episodico e a carattere stagionale. Sono previsti alcuni servizi (pulizia, cambio lenzuola e, naturalmente, prima colazione), ma è vietata la somministrazione dei pranzi principali. Anche il numero delle stanze e dei letti è contingentato, per evitare che sotto false spoglie venga contrabbandata una vera e propria attività alberghiera o paralberghiera (pensioni, residence, affittacamere) .
Nelle Marche, a differenza di quanto accade in quasi tutte le altre regioni, è consentito perfino che gli ospiti abitino un immobile distaccato da quello familiare, con un limite però di 50 metri di distanza.
Condizioni Basta una denuncia di inizio attività in Comune, sotto forma di autocertificazione dei requisiti necessari. In più, è necessario denunciare la presenza degli ospiti, i prezzi applicati e il periodo di apertura previsto. A chi? Il destinatario varia da regione a regione, e può essere Comune, Provincia o Azienda di soggiorno. Dal momento che il periodo massimo di affitto per cliente non supera 30 giorni, non è necessaria la redazione del contratto in forma scritta, la sua registrazione e la denuncia degli ospiti all'autorità di P.S. In Emilia Romagna, in caso di appartamenti situati in palazzi condominiali, è imposto però l'assenso dell'assemblea dei proprietari.
L'esclusione dall'Iva dai pagamenti dei turisti è stata ribadita, per la legge regionale emiliana, dalla Risoluzione del Ministero delle Finanze n. 155/2000. Si tratterebbe infatti di una "prestazione occasionale". I proventi vanno però denunciati nel modello Unico, tra i cosiddetti "redditi diversi", derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente. (art. 81, comma 1, lettera i) del Dpr 917/86).
Servizi necessari e requisiti. Le norme umbre e marchigiane impongono standard piuttosto dettagliati di servizi e prescrizioni sul tipo di stanze e sugli arredi. Li abbiamo sintetizzati nella tabella 2. La legge emiliana si limita a pretendere l'esistenza in casa di almeno due bagni. Un piccolo paradosso: mentre in Umbria i prodotti per la prima colazione debbono essere confezionati, nelle Marche è obbligatorio esattamente il contrario.
Finanziamenti.
In Emilia sono previsti contributi determinati attraverso criteri deliberati dalla Giunta regionale, in programmi poliennali. I privati gestori, per ottenerli, debbono consorziarsi in "Unioni". Anche in Umbria i privati, per ottenere fondi, debbono associarsi creando un marchio, che va riconosciuto dalla Regione ed affisso all'esterno delle abitazioni.
Franco Pagani, vicepresidente Confappi (Confederazione piccola proprietà immobiliare)
Regione (legge di riferimento) |
Numero max camere |
Periodi consentiti per singolo cliente |
Burocrazia necessaria |
Obblighi |
Controlli |
Emilia Romagna (L 25/6/99 n. 11) |
4 (10 letti) |
Massimo 30 giorni consecutivi. |
Denuncia inizio attività al Comune Per appartamenti in condominio, assenso assemblea |
Denuncia Istat presenze a Comune e Provincia Requisiti igienico-sanitari per abitazioni Comunicazione, entro il 1° ottobre di ogni anno, prezzi minimi e massimi e il periodo di apertura dell'attività |
Provincia |
Marche (L. 14/2/2000 n. 8) |
3 (6 letti) |
Max 30 giorni consecutivi Attività a carattere saltuario o per periodi ricorrenti stagionali Locali situati a non più di 50 m. dall'abitazione |
Denuncia inizio attività al Comune con periodo non attività |
Comunicazione prezzi, denuncia Istat presenze a Apt Comunicazione prezzi minimi e massimi e periodo di apertura alla Regione |
Comune |
Umbria (L. 15/1/2001, n. 2) |
3 (8 letti)* |
Massimo 30 giorni consecutivi . Inattività obbligatoria: 60 giorni anche non consecutivi (30 per le località non turistiche) |
Denuncia di attività al Comune (con autocertificazione) |
Comunicazione soggiorni al Comune Comunicazione prezzi minimi e massimi e periodo di apertura alla Regione Affissione marchio Bed&Breakfast |
Comune |
* compresi 2 per bambini al di sotto dei 12 anni
Fonte: Ufficio Studi Confappi
Regione |
Requisiti e servizi minimi* |
Marche |
Prima colazione con il 70% di prodotti tipici marchigiani confezionati direttamente o acquisiti da aziende o cooperative agricole. Superficie minima stanze: 7 mq (un letto), 11 mq (2 letti); 4 mq (ogni letto aggiunto). Accesso indipendente a camera. Water, bidet, lavabo, vasca o doccia, specchio con presa di corrente, chiamata d'allarme. Fornitura di biancheria da bagno. Un servizio igienico ogni sei posti letto, in caso di camere prive di bagni annessi |
Umbria |
Prima colazione con prodotti tipici della zona confezionati, senza manipolazione. Camere con non più di 3 posti letto. Non meno di due servizi igienici per unità abitativa (se ne esiste più di una). Fornitura di biancheria da letto e da bagno. Riscaldamento. Pulizia. Bagni: riserva di carta, cestino rifiuti, sgabello, sacchetti igienici, chiamata allarme. Linea telefonica esterna per uso comune |
Emilia Romagna |
Non meno di due servizi igienici per unità abitativa (se ne esiste più di una). |
* Ovviamente devono esistere i requisti igienico-sanitari previsti per le abitazioni.
Fonte: Ufficio Studi Confappi