All’’articolo qui sotto è in parte da attribuire alla
redazione de Il Sole e in parte all’Ufficio Studi Confappi-Amministratori. Si chiarisce
che la posizione della Confappi-Federamministratori è
di aperta critica al decreto delle Attività produttive
del 26 ottobre 2005, che nasconde, sotto le preoccupazioni per la sicurezza,
altre preoccupazioni: quelle di fornire ulteriore lavoro alle categorie degli
impiantisti (che, del resto, hanno un forte peso nello scrivere le norme
tecniche di sicurezza che sono fonte per loro di introiti).
IMPIANTI
NEGLI EDIFICI 1 Il nuovo decreto delle Attività
produttive fissa la tempistica per gli elevatori installati prima del giugno
1999
Ascensori all’appello della sicurezza
Da sei mesi a sei anni.
Ma in capo al 2013, salvo proroghe, tutti gli
ascensori d’Italia saranno davvero sicuri e il dato delle 100 persone che
restano intrappolate ogni giorno (però su 100 milioni di corse) dovrebbe
scendere drasticamente.
Con il decreto delle
Attività produttive del 26 ottobre 2005 è stata dettata la tempistica
(piuttosto stretta secondo alcuni operatori) per adeguare gli impianti "vecchi",
cioè installati prima del 25 giugno 1999, alle severe
normative Ue, condensate nella norma tecnica Uni En
80-81.
Il decreto vede la luce
un anno dopo l’annuncio fatto dal sottosegretario alle Attività produttive Mario
Valducci al Lift 2004 (si
veda il «Sole-24 Ore» del 19 novembre 2004): le resistenze alla norma sono
state molte ma, ha detto Gelsomino Volpe di Assoascensori al convegno organizzato a Milano il 12
dicembre scorso, la spinta finale è venuta proprio dal ministro Scajola e dal direttore generale Sviluppo del ministero,
Massimo Goti. Per il presidente di Assoascensori,
Marco Bonissone, non va dimenticato che gli impianti ante
giugno 1999 rappresentano il 90% del parco ascensori italiano (che ne conta ben
800mila).
La polemica sulle spese
per l’adeguamento è stata mossa da Confedilizia («Che
dubita fortemente della legittimità del provvedimento», ha detto il presidente Corrrado Sforza Fogliani), mentre
l’Uppi (piccoli proprietari) si è sempre schierata
per la sicurezza «evitando però le speculazioni » ha precisato il presidente Giacomo Carini. Pieno appoggio al Dm è stato
dato anche da Fiaba (Federazione disabili), Anaci
(amministratori condominiali) e Agit (avvocati giusconsumeristi).
L’analisi
del rischio. La novità introdotta dal decreto delle Attività
produttive sta nel fatto che, in occasione delle verifiche biennali, i tecnici dell’organismo
di certificazione debbono eseguire un’analisi dei
rischio dell’impianto, applicando la norma europea UNI EN 081-80 (i cui
contenuti sono riportati qui sotto).
«Tale norma — spiega Claudio Roversi, responsabile
commerciale dell’Istituto per il marchio di Qualità —elenca 74 fattori
diversi di possibile pericolo. A sua volta ciascuno dei fattori può essere
giudicato a rischio alto, medio o basso, a seconda del
tipo di impianto. Per esempio, un insufficiente livellamento della cabina al
piano può essere ad alto rischio, se l’ascensore è a
una sola velocità, a medio rischio per gli ascensori a due velocità e a basso
rischio, infine, per quelli a velocità controllata». Tenendo conto di queste
possibili differenziazioni, si sale a circa 120 valutazioni di diverso pericolo
(alto, medio e basso, appunto).
Se l’ascensore è di installazione nuova o abbastanza recente, gran parte dei
rischi considerati di livello elevato sono, di fatto, rari. Come
la distanza tra porte di cabina e porta di piano che superi i 15 cm, perché le norme
che lo vietavano risalgono a quasi cinquant’anni fa.
Ma è solo negli ultimi anni che è stato imposto l’obbligo di installare, nei
nuovi ascensori, un impianto telefonico collegato con una centrale di sicurezza
attiva 24 ore su 24: la mancanza di tale impianto è considerato
dalla norma europea come un fattore di alto rischio, sul quale bisogna intervenire
al più presto.
Tempi
per l’adeguamento. Il decreto stabilisce poi che qualora i
possibili pericoli siano alti, l’impianto debba essere
adeguato alle norme di sicurezza entro sei mesi dalla verifica. Se invece sono di medio livello, c’è tempo da due a quattro anni.
Se infine sono di basso livello, il periodo che potrà
essere concesso sale da quattro a sei anni.
Stando alla lettera
della norma, quindi, il verificatore potrà imporre, contemporaneamente, al
proprietario dell’impianto una serie di interventi, alcuni
da eseguirsi con la massima urgenza, e altri che potranno essere prorogati a
più tardi.
Le modalità
dello svolgimento delle verifiche sono comunque rinviate a un successivo decreto,
da adottare entro il 28 gennaio 2006 (ma il termine è ordinatorio, e quindi forse
il decreto sarà giorni o mesi in ritardo) .
I
problemi. Per gli operatori del settore
gli obblighi del decreto non potranno essere facilmente rispettati, a
meno che non si decidano future proroghe: gli esperti che debbono eseguire le
verifiche, sono in numero decisamente insufficiente. Oggi le aziende che sono
state notificate in sede Ue
sono 91. Grossomodo, contano 700-800 "ispettori", persone che debbono avere lavorato sul campo per almeno due anni e
quindi difficili da integrare con nuove leve. Ognuno di essi
esegue attualmente una media di mille verifiche biennali. Tenendo conto che gli
ascensori esistenti in Italia sono più o meno 800 mila, gli attuali addetti
bastano appena.
Applicando il nuovo
decreto, però, i tempi dell’ispezione cresceranno: ci vorrà non più una, ma tre ore per fare la valutazione dei rischi, i costi
passeranno da 300 a 600 euro.
Occorrerebbe perlomeno
duplicare gli attuali effettivi perché il Dm del 26 ottobre possa passare dalla
carta all’applicazione sul campo.
Le novità
I
tempi. L’adeguamento degli impianti va effettuato:
In caso di rischi
eccezionali l’impianto è sottoposto a fermo
Il
decreto sulle verifiche. Entro il 28 gennaio 2006 con un decreto
del Direttore generale dello sviluppo produttivo e competitività sono definite le modalità di svolgimento delle verifiche e i
criteri generali delle prescrizioni di adeguamento. In ogni caso, l’analisi dei
rischi non comprende le parti dell’impianto costituenti la struttura
architettonica della cabina, dei cancelli e delle ringhiere di protezione.
Incendi.
Nel Dm del 26 ottobre è specificato che restano salve le disposizioni vigenti
in materia di prevenzione incendi (si veda, da ultimo, anche «il Sole-24 Ore» del
12 dicembre scorso con le ultime norme antincendio per i vani degli ascensori
In condominio crescerà il conto delle verifiche
In condominio le novità
si sentiranno soprattutto sotto il profilo dei costi. Non cambia infatti l’iter delle verifiche ma cosa viene controllato: i
verificatori si troveranno a fare un esame molto dettagliato in base alle
tabelle della norma Uni En 80-81 (riprodotte sotto). Saliranno quindi i costi a
carico dell’utenza, anche perché in molti casi verranno
prescritti interventi di adeguamento.
Verifiche
biennali. Già il Dpr 162/99 stabiliva
che il proprietario di un edificio o il suo legale rappresentante (per i
condomini, l’amministratore) debbano far eseguire, oltre
alla normale manutenzione, una verifica periodica biennale da parte di
organismi di certificazione. La ditta di manutenzione non può, per legge,
certificare l’impianto.
Oggi
quasi tutti gli ascensori esistenti sono stati ormai
"assegnati" alle aziende di certificazione. E
i controlli biennali sono ormai fissati per contratto e scattano automaticamente.
C’è però chi stima che un 10% degli impianti italiani sfuggirebbero alle
ispezioni, perché non ancora denunciati.
I
costi. Le spese relative ai
controlli sono a carico del proprietario dell’impianto (in genere, il
condominio) e sono "doppie".
Infatti
insieme ai tecnici incaricati della verifica deve essere presente anche la
ditta delegata alla manutenzione dell’impianto. Per più motivi. Il primo è che
i verificatori non possono direttamente mettere le mani nei meccanismi (devono
essere gli addetti alla manutenzione a farlo). Il secondo è che gli addetti
all’esercizio dell’ascensore conoscono bene l’apparecchio, le sue eventuali
magagne e gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che hanno
eseguito.
Non esistono tariffe
predeterminate per le verifiche(anche se c’è qualcuno che le ha proposte). Oggi
l’intervento delle ditte di certificazione ha un costo che può variare notevolmente
(da un minimo di 70 euro per chi gioca al ribasso, a
un massimo di 180 euro). Quello contemporaneo della ditta di manutenzione, se
non compreso nel contratto formato dal condominio, si aggira in media sui 130-150
euro. Pertanto c’era, fino a ieri, da mettere in
conto, una spesa biennale di 300 euro, per un intervento della durata di circa
un ora. A parte vanno conteggiati, naturalmente, i costi delle opere
eventualmente necessarie per adeguare l’impianto alle norme.
Le
responsabilità dell’amministratore condominiale.
Le sanzioni per amministratore di condominio per le inadempienze sulla
sicurezza degli ascensori, sotto il profilo amministrativo, sono stabilite dalla
legge 46/1990: da 516 a 5.165 euro, molto meno di quanto costano effettivamente
le opere per la regolarizzazione. Se
però accade un incidente, scattano anche quelle penali, che possono essere
durissime.
Perché i giudici (e
anche le assicurazioni se c’è una polizza), per stabilire se un impianto è
eseguito a regola d’arte, non si rifanno solo alle norme di legge, ma spesso
anche a quelle tecniche Uni o a quelle europee, anche se non ancora recepite da leggi nazionali.
Un indirizzo che è
stato espresso chiaramente da Giulio Benedetti,
magistrato milanese, al convegno organizzato da Anaci
ad Ancona lo scorso 22 ottobre.
Se
poi l’incidente coinvolge anche un dipendente (come il portiere) entra in campo
la corresponsabilità del committente prevista dalla legge 626 sulla sicurezza
del lavoro.
Tutti i pericoli da valutare
Rischi elencati nella norma Uni En 80-81
in base al grado di pericolosità
RISCHIO N |
|
Punto da controllare |
Tipo di Impianto
Ascensore / NOTE |
Livello di RISCHIO |
1 |
|
Installazione senza materiali pericolosi |
Preesistenti a: UNI EN 81-1: 1987 o UNI EN 81-2: 1989 |
* |
2 |
a |
Misure per facilitare l’accessibilità alle
persone disabili |
Conformi alla Legge 13/89 |
* |
2 |
b |
Non conformi alla Legge 13/89 |
* * |
|
3 |
a |
Accuratezza di livellamento |
Ad una velocità; |
* * * |
3 |
a |
A velocità regolata |
* |
|
3 |
b |
A due velocità |
* * |
|
4 |
a |
Misure contro atti vandalici |
Normali quanto a rischio di vandalismo |
* |
4 |
b |
A medio rischio di vandalismo |
* * |
|
4 |
c |
Ad alto rischio di vandalismo |
* * * |
|
5 |
a |
Misure per assicurare funzionamento sicuro in
caso di incendio |
In edifici bassi |
* |
5 |
b |
In edifici alti |
* * |
|
6 |
|
Chiusura cieca del vano di corsa |
Chiusure conformi a precedenti normative |
* |
7 |
a |
Difese parziali del vano di corsa |
Idraulici (non previsto Allegato II) |
* * * |
7 |
b |
Elettrico o idraulico (non rispondente
all'Allegato II DM 587/87) |
* |
|
8 |
|
Dispositivi di blocco per le porte di accesso alla fossa |
Casi rari |
* * * |
9 |
|
Prete del vano di corsa sotto la soglia di piano |
Precedenti le norme UNI EN 81-1 e 2: 1999 |
* |
10 |
|
Protezione degli spazi sotto cabina e/o contrappeso |
Precedenti le norme UNI EN 81-1 e 2: 1999 |
* |
11 |
|
Difesa del contrappeso |
Precedenti le norme UNI EN 81-1 e 2: 1999 |
* |
12 |
a |
Difesa di separazione in
fossa di più ascensori in un vano di corsa |
Precedenti o conformi a DL 600 |
* * |
12 |
b |
Conformi a: DPR 1497/63 : UNI EN 81-1: 1987 e 2: 1989 |
* |
|
13 |
a |
Difese di separazione tra parti in movimento di
più ascensori in un vano di corsa |
Conformi a norme precedenti alle: UNI EN 81-1:
1987; UNI EN 81-2: 1989 |
* * * |
13 |
b |
Conformi alle norme: UNI EN 81-1: 1987; UNI EN 81-2:
1989 |
* |
|
14 |
a |
Spazi liberi in testata o fossa |
Idraulici conformi a norme Precedenti a UNI EN 81-2 -1989 |
* * |
14 |
b |
Elettrici conformi a norme Precedenti a UNI EN 81-1: 1987 |
* |
|
15 |
a |
Accesso sicuro alla fossa |
Precedenti a UNI EN
81-1/2 (Ed 1987-89)e non conformi al Parere CNR 661004/79, con profondità
> 1 m |
* * * |
15 |
b |
Precedenti a UNI EN
81-1/2 (Ed 1987-89)e non conformi al Parere CNR 661004/79, con profondità
< 1 m |
* * |
|
15 |
c |
Conformi al Parere CNR 661004/79 o alle norme
precedenti |
* |
|
16 |
a |
Interruttore di arresto
in fossa e nel locale macchine |
Idraulici conformi a norme precedenti a UNI EN 81-2 (1989); |
* * * |
16 |
b |
Elettrici conformi a norme UNI EN 81-1: 1987 |
* |
|
17 |
a |
Adeguata illuminazione del vano di corsa |
Idraulici conformi a norme precedenti DPR 1497/63 |
* * * |
17 |
b |
Idraulici conformi a DPR 1497/63 |
* * |
|
17 |
c |
Conformi alle norme: UNI EN 81-1: 1987; UNI EN 81-2:
1989 |
* |
|
18 |
|
Soccorso di emergenza
a persone intrappolate nel vano di corsa |
Non conformi a DPR 162/99 |
* * |
20 |
|
Pavimento non sdrucciolevole in locale macchine |
Conformi al norme precedenti
alle: UNI EN 81-1: 1987; UNI EN 81-2: 1989 |
* |
20 |
|
Accesso al locale macchine |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
21 |
|
Distanze orizzontali nel locale macchine |
Non conformi a DL 600 |
* * |
22 |
|
Livelli e recessi in locale macchine |
Casi rari |
* * * |
23 |
|
Adeguata illuminazione del locale macchine |
Non conformi a norme UNI EN 81-1/2 1999 |
* * |
24 |
|
Supporti per movimentazione di
attrezzature in locale macchine |
Non conformi a norme UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
25 |
a |
Porte di cabina e di piano cieche |
Con porte motorizzate non cieche conformi a DL
600 - CASI RARI; |
* * * |
25 |
b |
Con porte motorizzate non cieche conformi a DPR
1497/63 - CASI RARI |
* * |
|
25 |
c |
Con porte a battente non cieche |
* |
|
26 |
|
Robustezza fissaggio della porta di piano |
Con porte di piano scorrevoli che possono avere
subito usura o danni nei fissaggi |
* * * |
27 |
a |
Porte di cabina e di piano con vetro |
Con porte con vetro non conformi DL 600 - CASI
RARI; |
* * * |
27 |
b |
Con porte con vetro conformi DL 600 e DPR
1497/63 - CASI RARI |
* * |
|
27 |
c |
Con porte con vetro retinato o stratificato conformi alle norme precedenti alle:UNI EN
81-1: 1987 e 2: 1989 |
* |
|
28 |
|
Protezioni per le mani dei bambini – Porte
automatiche in vetro |
Conformi a norme precedenti alle: UNI EN 81-1/2
1999 |
* |
29 |
|
Illuminazione del piano |
Conformi a norme precedenti alle: UNI EN 81-1:
1987; UNI EN 81-2: 1989 |
* |
30 |
(a) a |
Dispositivi di protezione delle porte automatiche |
Precedenti DPR 1497/63; |
* * * |
30 |
(a) b |
Conformi a DPR 1497/63 e DM 1635/79
(Fotocellule) |
* * |
|
30 |
(a) c |
Conformi alle norme: UNI EN 81-1: 1987; UNI EN 81-2:
1989; UNI EN 81-1/2 1999 |
* |
|
30 |
(b) |
Dispositivi di protezione delle porte
automatiche su ascensori per persone disabili |
Non conformi alla Norma UNI EN 81-70; |
* * * |
31 |
a |
Dispositivi di blocco delle porte di piano |
Precedenti DPR 1497/63; |
* * * |
31 |
b |
Conformi a DPR 1497/63 (Barriere luminose) |
* * |
|
31 |
c |
Con dispositivi conformi alle norme: UNI EN
81-1/2 1999; UNI EN 81-1: 1987; UNI EN 81-2: 1989. Ma non alle norme: UNI EN 81-1/2 1999 |
* |
|
32 |
|
Sblocco di emergenza
porte di piano |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
33 |
|
Non accessibilità ai dispositivi di blocco dal piano |
Conformi a norme precedenti alle: UNI EN 81-1/2
1999; Con difese del vano traforate |
* |
34 |
|
Richiusura automatica delle porte
di piano |
Che non dispongono di
dispositivo di richiusura |
* * * |
35 |
|
Porte di piano
scorrevoli con ante multiple |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
36 |
|
Resistenza al fuoco delle porte di piano |
Tutti gli ascensori |
* |
37 |
|
Porta di cabina motorizzata orizzontale
funziona solo se la porta a battente è chiusa |
Precedenti a DPR 162/99 |
* * |
38 |
|
Rapporto superficie utile cabina e portata |
Montalettighe e Cat
B in edifici di abitazione |
* * * |
39 |
|
Presenza del grembiule della cabina |
Idraulici |
* * * |
40 |
|
Presenza della porta di cabina |
Precedenti norme UNI EN 81-1/2; |
* * * |
41 |
|
Bloccaggio della botola di emergenza
della cabina |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
42 |
|
Sufficiente resistenza del tetto (botole) di cabina |
Conformi a norme precedenti alle: UNI EN 81-1:
1987; UNI EN 81-2: 1989 |
* |
43 |
|
Protezione contro la caduta dal tetto della cabina |
Precedenti DPR 162/99 |
* * * |
44 |
|
Superficie di ventilazione della cabina |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
45 |
|
Illuminazione normale della cabina |
Conformi al D.P.R. 1497/63, ma non alle norme:
UNI EN 81-1: 1987; UNI EN 81-2: 1989 |
* |
46 |
a |
Illuminazione di emergenza
della cabina |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
46 |
b |
Conformi a norme precedenti alle: UNI EN 81-1:
1987; UNI EN 81-2: 1989 |
* |
|
47 |
|
Protezione delle pulegge |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
48 |
|
Antiscarrucolamento funi dalle pulegge |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
49 |
|
Protezione delle pulegge |
Conformi a norme precedenti alle: UNI EN 81-1:
1987; UNI EN 81-2: 1989 |
* |
50 |
(a) a |
Presenza di paracadute attivato da Limitatore compatibile |
Precedenti DPR 1497/63 |
* * |
50 |
(a) b |
Presenza di Paracadute attivato da Limitatore
compatibile (Ascensori elettrici) |
Conformi a D.P.R. 1497/63 e non alla Norma: UNI
EN 81-1: 1987 |
* |
50 |
b |
Sistema paracadute/Limitatore compatibili |
Precedenti a DPR 1497/63 |
* * |
51 |
|
Contatto elettrico sul tenditore del limitatore |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
52 |
a |
Protezione contro l'eccesso di velocità in
salita della cabina |
con fattore di rischio
elevato (Corse alte - Portata > 630 kg) |
* * |
52 |
b |
Elettrici non conformi
alla Norma: UNI EN 81-1: 1999 |
* |
|
53 |
(a) a |
Protezione contro i movimenti incontrollati
della cabina |
Con rischi n° 38 e n° 52 |
* * |
53 |
(a) b |
Per i quali non siano sensibili anche i
pericoli 38 e/o 52(a) |
* |
|
53 |
(b) a |
Freno elettromeccanico (Ascensori elettrici) |
Precedenti DPR 162/99 |
* * * |
53 |
(b) b |
Conformi alla norma: UNI EN 81-1: 1987; Cioè, con un solo solenoide |
* |
|
54 |
(a) |
Protezione degli ascensori idraulici contro la
caduta libera e la deriva della cabina |
Conformi al D.M. 1635/79 e non alla Norma UNI
EN 81-2: 1999 |
* |
54 |
b |
Ritorno automatico al piano inferiore
(Ascensori idraulici) |
Precedenti DPR 162/99 |
* * * |
55 |
|
Sistema di guida del contrappeso |
Elettrici non conformi
alla Norma: UNI EN 81-1: 1987 |
* |
56 |
a |
Assenza di ammortizzatori
sotto cabina |
Conformi a norme precedenti UNI EN 81-1/2; |
* * * |
56 |
b |
Non conformi alle norme: UNI EN 81-1/2 1999 |
* |
|
57 |
|
Presenza Interruttori di extracorsa |
Idraulici non conformi a
UNI EN 81-2 1999 |
* * |
58 |
a |
Distanza tra parete del vano di corsa e soglia
della porta di cabina |
Precedenti o conformi a DL 600; |
* * * |
58 |
b |
Conformi al D.P.R. 1497/63 o a norme successive |
* |
|
59 |
a |
Distanza tra porte di cabina e porta di piano |
Precedenti o conformi a DL 600; |
* * * |
59 |
b |
Conformi al D.L. 600/45 o a norme successive |
* |
|
60 |
(a) a |
Manovra di emergenza
(Ascensori elettrici) |
Precedenti o conformi a>DL 600 |
* * * |
60 |
(a) b |
Vedere testo Norma |
* |
|
60 |
(b) a |
Manovra di emergenza
(Ascensori idraulici) |
Precedenti o conformi a DL 600 |
* * * |
60 |
(b) b |
Precedenti non conformi a DPR 162/99 |
* * |
|
61 |
|
Saracinesca (ascensori idraulici) |
Idraulici non conformi alla Norma: UNI EN 81-2:
1989 |
* |
62 |
|
Arresto del motore (Contattori indipendenti) |
Non conformi a DPR 162/99; |
* * * |
63 |
|
Dispositivo contro allentamento funi o catene |
Idraulici non conformi al DM 1635/79; |
* * * |
64 |
|
Limitatore del tempo motore |
Conformi a norme precedenti alle: UNI EN 81-1:
1987; UNI EN 81-2: 1989 |
* |
65 |
a |
Dispositivo di pressione minima ascensori
Idraulici indiretti |
Privi del Dispositivo |
* * |
65 |
b |
Dispositivo pressione
minima ascensori idraulici diretti con pistone non collegato in maniera
rigida alla cabina |
Privi del Dispositivo |
* * |
66 |
a |
Protezione contro i contatti accidentali con
parti elettriche in tensione |
Precedenti a UNI EN
81-1/2 che non dispongono di protezioni
e presentano i Rischi n° 21 e n° 22 |
* * * |
66 |
b |
Precedenti a UNI EN
81-1/2 che non dispongono di protezioni
e non presentano i Rischi n° 21 e n° 22 |
* * |
|
67 |
|
Protezione termica del motore |
Vedere testo Norma |
* |
68 |
|
Interruttori bloccabili in locale macchine |
Non conformi a DPR 162/99 |
* * |
69 |
|
Nessun pericolo in caso di inversione
di fase |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89 |
* * |
70 |
(a) a |
Pulsantiera di ispezione |
Idraulici precedenti a norme UNI EN 81-2; |
* * * |
70 |
(a) b |
Pulsantiera di ispezione |
Adeguati all'allegato II del D.M. 587 |
* |
70 |
(b) a |
Dispositivo di arresto
sul tetto di cabina |
Idraulici precedenti o conformi a DL 600; |
* * * |
70 |
(b) b |
Non conformi a: UNI EN 81-1/2 1999 |
* * |
|
71 |
a |
Dispositivo di allarme |
Precedenti a DPR 162/99; |
* * * |
71 |
b |
Dotati di dispositivo di allarme
non conforme alla Norma UNI EN 81-28 |
* |
|
72 |
|
Comunicazione tra locale macchine e cabina |
Conformi a norme precedenti a
UNI EN 81-1/2 1987/89; Corsa > 30 m |
* * |
73 |
a |
Presenza del controllo del carico in cabina |
Montalettighe o Cat
B ; |
* * * |
73 |
b |
Non conformi alle norme: UNI EN 81-1/2 1999 |
* |
|
74 |
|
Informazioni sull'uso dell'ascensore |
Non conformi alle norme: UNI EN 81-1/2 1999 |
* |
Legenda:
* Basso grado di
rischio
* * Medio grado di riscio
* * * Alto grado di
rischio
Fonte: Elaborazione Ufficio
Studi Confappi su dati Assoascensori