Affitti fantasia: gli stratagemmi per evitare
le norme
sulle locazioni abitative
Gli
espedienti per evitare di sottoscrivere un regolare contratto di affitto, con
durata di 8 anni, sono piuttosto diffusi e sfruttano in pieno la proverbiale
fantasia italica. Molto gettonato, soprattutto al centro-nord dello Stivale, è
“l’uso foresteria”. Per essere lecito prevede un particolare rapporto "a
tre". L’inquilino non è colui che abita l'immobile, ma un ente o una
società che lo destina a un terzo (dipendente, socio o comunque persona con cui
la ditta intende intrecciare un rapporto di clientela). Il contratto è nullo se
l'inquilino, occupando l'immobile, soddisfa “esigenze primarie e continuative
di abitazione principale”. Pertanto, quasi tutte le false foresterie sono
destinate a essere smascherate, se appena l’inquilino si ribella.
Più
insidioso è il “comodato simulato”. Si tratta di un contratto in cui si concede
la casa gratis per un certo periodo, chiedendo solo il pagamento delle spese
condominiali . Il trucco sta nel fatto che, prima di firmare il contratto di
comodato, il proprietario incassa dei soldi in nero. Stesso discorso ad ogni
rinnovo del contratto di comodato (per esempio, anno dopo anno). Se il
passaggio del denaro è in contanti e non esistono testimonianze, può essere
difficile smascherarlo.
Un a terza
via è un normale contratto di affitto, ma anche in questo caso, con versamenti
di una parte dei soldi in nero. Se fatto a canone regolamentato è della durata
di 5 anni.. Così il proprietario può godere della durata più breve e degli
sconti fiscali, senza perdere una lira in guadagno. Ci sono poi persone che
affittano come casa di villeggiatura un alloggio utilizzato come abitazione
principale: una scelta rischiosa, perché è dubbio che possa considerarsi come
affitto “turistico” quello di un immobile per un lungo periodo di tempo.
Inoltre un falso affitto turistico in località che turistiche non sono (per
esempio a Milano o Forlì), non riuscirà a convincere un giudice.
Da quando
non vige più l’equo canone, solo gli ingenui, invece, utilizzano ancora “l’uso
ufficio” o “l’uso studio. E’ vero, il canone è libero. Ma è già possibile
ottenerlo con gli affitti abitativi. Inoltre la durata del contratto è
addirittura superiore (sei anni più altri sei di rinnovo automatico)..
Infine, ci
sono gli affitti “fantasia”. Per esempio, quello “in cambio di mano d’opera”
(ti lascio la casa per il periodo in cui tu, in cambio, mi offri una
prestazione lavorativa). Un contratto lecito solo se l’utilizzo dei locali è
strettamente legato al tipo di prestazione (per esempio l’alloggio del
portiere), altrimenti si sconfina nella classica foresteria. Oppure i soldi in
nero giustificati dalla locazione del mobilio o dalla messa in carico
dell’inquilino di certi lavori di ristrutturazione, prima di prender possesso
dell’immobile. O infine la sublocazione di una sola camera (che è legittima in
realtà solo alle condizioni previste per le locazioni transitorie del secondo
canale, a meno di essere iscritti alla Camera di Commercio come affittacamere,
albergo o residence).
Giovanni Tomassoli, vicepresidente Federamministratori-Confappi.