Affitti a canone libero (“primo canale”) |
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Durata del contratto |
Minimo 8 anni (4 anni + 4
di rinnovo automatico) . “Solo” 4 anni, in casi particolari (vedi box n 1) |
Canone |
Completamente libero,
secondo accordi tra proprietario e inquilino |
Aggiornamenti del canone |
Si possono decidere
liberamente: · ogni quanto tempo farli
(per esempio, ogni anno) · secondo quale meccanismo
(per esempio, aumentare il canone ogni anno della stessa percentuale
dell’inflazione) · con quale procedura (per
esempio, richiesta del padrone di casa all’inquilino con lettera raccomandata) |
Caparra alla firma del
contratto |
Massimo un mese di affitto
anticipato e due mesi di caparra. Sulla caparra il proprietario deve versare
ogni anno all’inquilino un interesse
pari al tasso legale, attualmente uguale al 3% annuo |
Suddivisione spese tra
proprietario e inquilino |
Quella stabilita dal
codice civile e dagli articoli sopravvissuti della legge sull’equo canone (n. 392/78) |
Disdetta |
Per l’inquilino: almeno 6 mesi prima di
quando vuole andarsene, con lettera raccomandata. Per il proprietario: almeno 6 mesi prima della
scadenza del contratto (8 anni o 4 anni dopo l’inizio della locazione) |
Rinnovo del contratto |
Automatico, se non c’è
disdetta, per altri 4 anni |
Sconti fiscali |
Per il proprietario: il 15% del canone, da
denunciare sulla dichiarazione dei redditi
(come già accadeva) Per l’inquilino: Gli inquilini meno abbienti, per le prime case possono
talvolta accedere a fondi stanziati regionalmente |
Affitti a canone concordato (“secondo canale”)
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Durata del contratto |
Minimo 5 anni (3 anni più
2 di rinnovo automatico), quando non si trova intesa sul rinnovo tra
proprietario e inquilino. Altrimenti 3 anni con rinnovo di altri 3. In casi
particolari (vedi box n 1), anche solo 3 anni. |
Canone |
Il canone massimo che è
possibile richiedere è stabilito dai sindacati dei proprietari e degli
inquilini locali,in appositi accordi territoriali. Dipende essenzialmente dalle zone dei comuni e dalle condizioni
dell’alloggio |
Aggiornamenti del canone |
La percentuale è del 75%
dell’indice Istat del corso della vita. |
Caparra alla firma del
contratto |
Massimo un mese di affitto
anticipato e due mesi di caparra. Sulla caparra il proprietario deve versare
ogni anno all’inquilino un interesse
pari al tasso legale, attualmente uguale al 5% annuo |
Suddivisione spese tra
proprietario e inquilino |
Quella stabilita dal
codice civile e dagli articoli sopravvissuti della legge sull’equo canone (n. 392/78) In futuro, sarà stabilita da
un decreto ministeriale |
Disdetta |
Per l’inquilino: almeno 6 mesi prima di
quando vuole andarsene, con lettera raccomandata. Per il proprietario: almeno 6 mesi prima della
scadenza del contratto (5 anni o 3 anni dopo l’inizio della locazione) |
Rinnovo del contratto |
Automatico, se non c’è
disdetta dopo 3 anni, per altri 3 anni |
Sconti fiscali |
Per il proprietario: · “sconto” del 40,5%
sul canone da denunciare sulla
dichiarazione dei redditi; · riduzione del 30%
dell’imposta di registrazione del contratto. · a partire dal 1999
i comuni possono (ma non sono costretti) concedere un’aliquota Ici più bassa
a chi affitta come prima casa. Come saperlo? Bisogna telefonare o andare
nella sede del Comune dove è situato l’immobile. Molti capoluoghi di
provincia lo hanno fatto. Condizione è spesso presentare un apposita
richiesta che riporti i dati di registrazione del contratto. Per l’inquilino: Detrazione di 495,80 euro
( reddito complessivo che non supera euro 15.493,719), e di euro 247,90(
reddito complessivo fino a 30.987,41 euro). |
Affitti transitori
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Per chi valgono |
Il proprietario o l’inquilino debbono avere
necessità momentanea di affittare un alloggio (c’è chi propende per
l’esigenza transitoria di entrambi). L’esigenza transitoria va comprovata attraverso
apposita documentazione dell’inquilino o del proprietario da allegare al
contratto e attraverso lettera raccomandata che l’inquilino e il proprietario
si inviano poco prima della scadenza del contratto. Se il proprietario non
invia la lettera o vengono meno le sue esigenze di transitorietà, è costretto
a ricondurre il contratto al primo canale. Cioè ad applicare una durata di
quattro anni più altri quattro di rinnovo automatico. In caso di
dichiarazioni non veritiere, deve risarcire all’inquilino 3 anni di canone o
ripristinare il contratto.. |
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Durata del contratto |
Minimo 1 mese, massimo 18
mesi . |
Canone |
Nei comuni ad alta
tensione abitativa (tutti i capoluoghi di provincia, i comuni confinanti alle
undici grandi città ed altri elencati in un decreto) il canone massimo che è
possibile richiedere è stabilito dai sindacati dei proprietari e degli
inquilini locali,in appositi accordi territoriali. Dipende essenzialmente dalle zone dei comuni e dalle condizioni
dell’alloggio. Altrove è libero. |
Aggiornamenti del canone |
In genere non è previsto
negli accordi locali. |
Caparra alla firma del
contratto |
Secondo gli accordi locali
e, se non se ne fanno cenno,massimo un mese di affitto anticipato e due mesi
di caparra. Se esiste la caparra, il proprietario deve versare ogni anno
all’inquilino un interesse pari al
tasso legale, attualmente uguale al 3% annuo |
Suddivisione spese tra
proprietario e inquilino |
Quella stabilita dagli
accordi territoriali .In futuro, sarà stabilita da un decreto ministeriale |
Disdetta |
In genere, non prevista |
Rinnovo del contratto |
In genere, non previsto |
Sconti fiscali |
Per il proprietario: il 15% del canone, da
denunciare sulla dichiarazione dei redditi
(come già accadeva) Per l’inquilino: Nessuno. |
Affitti a studenti universitari
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Per chi valgono |
Per chi affitta a studenti universitari o
comunque a studenti che seguono corsi di perfezionamento a livello
universitario, nei comuni dove gli accordi locali hanno percepito questo tipo
di contratto. Si può affittare anche
a un gruppo di studenti. |
Durata del contratto |
Minimo 6 mesi, massimo 2
anni.. |
Canone |
Il canone massimo che è
possibile richiedere è stabilito dai sindacati dei proprietari e degli
inquilini locali,in appositi accordi territoriali. Dipende essenzialmente dalle zone dei comuni e dalle condizioni
dell’alloggio. |
Aggiornamenti del canone |
In genere non è previsto
negli accordi locali. |
Caparra alla firma del
contratto |
Secondo gli accordi locali
e, se non se ne fanno cenno,massimo un mese di affitto anticipato e due mesi
di caparra. Se esiste la caparra, il proprietario deve versare ogni anno
all’inquilino un interesse pari al
tasso legale, attualmente uguale al 3% annuo |
Suddivisione spese tra
proprietario e inquilino |
Quella stabilita dagli accordi
territoriali .In futuro, sarà stabilita da un decreto ministeriale |
Disdetta |
In genere, non prevista.
In caso di pluralità di inquilini, anche uno solo può recedere dal contratto;
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Rinnovo del contratto |
Il contratto si rinnova
automaticamente, salvo disdetta dell’inquilino-studente, purchè lo studente
continui ad essere iscritto e segua i corsi
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Sconti fiscali |
Per il proprietario: · “sconto” del 40,5%
sul canone da denunciare sulla
dichiarazione dei redditi; · riduzione del 30%
dell’imposta di registrazione del contratto. · a partire dal 1999
i comuni possono (ma non sono costretti) concedere un’aliquota Ici più bassa
a chi affitta come prima casa. Come saperlo? Bisogna telefonare o andare
nella sede del Comune dove è situato l’immobile. Molti capoluoghi di
provincia lo hanno fatto. Condizione è spesso presentare un apposita
richiesta che riporti i dati di registrazione del contratto. Per l’inquilino: Nessuno, salvo norme
locali. |
Affitti
completamente liberi
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Per chi valgono |
Per chi da in locazione: · una casa per le vacanze,
per breve periodo; · un box auto; · una casa classificata
dal Catasto come di lusso (cioè inserita nella categoria A/1); · una casa classificata
dal Catasto come villa (cioè inserita nella categoria A/8); · una casa vincolata dalla
Soprintendenza come bene storico,
artistico o culturale, ai sensi delle leggi statali . Gli immobili vincolati o
classificati in A/1, A/8 o A/9 possono essere affittati anche con il canone
concordato |
Durata del contratto |
Massimo 30 anni, minimo
libero.. Quando non è specificata nel contratto: · se l’immobile non è
arredato, un anno; · se l’immobile è
arredato, quella a cui si riferisce il pagamento del canone (cioè se si è
pagato un affitto mensile, è un
mese). |
Canone |
Completamente libero,
secondo accordi tra proprietario e inquilino |
Aggiornamenti del canone |
Si possono decidere
liberamente: · ogni quanto tempo farli
(per esempio, ogni anno) · secondo quale meccanismo
(per esempio, aumentare il canone ogni anno della stessa percentuale
dell’inflazione) · con quale procedura (per
esempio, richiesta del padrone di casa all’inquilino con lettera
raccomandata) |
Caparra alla firma del
contratto |
Libera. |
Suddivisione spese tra
proprietario e inquilino |
Quella stabilita dal
codice civile, e cioè al proprietario le spese di ristrutturazione a
all’inquilino quelle di piccola manutenzione. Le altre spese sono divisibili
secondo liberi accordi. Negli affitti a uso vacanze è comune anticipare un
forfait a titolo di copertura delle spese. |
Disdetta |
Automatica, senza bisogno
di comunicazione da parte del proprietario o dell’inquilino |
Rinnovo del contratto |
Non è automatico. Può
essere stabilito per un periodo liberamente deciso da proprietario e inquilino |
Sconti fiscali |
Per il proprietario: il 15% del canone, da
denunciare sulla dichiarazione dei redditi
(come già accadeva) Nella Finanziaria 1999, in
discussione, sono stati stanziati
fondi per sconti fiscali o contributi a favore degli inquilini meno abbienti, per le prime case. Il caso
si presenterà per le prime case, probabilmente, solo per gli inquilini di
immobili modesti vincolati dai Beni Culturali |