I fondi disponibili
sono però pochi
Torna la detrazione del 55% sui nuovi edifici
Resuscitata la
detrazione fiscale del 55% per gli edifici, o i complessi di edifici,
di nuova costruzione, grazie al decreto legislativo sull’efficienza energetica
(non ancora uscito nella Gazzetta Ufficiale). Requisito indispensabile è che la
volumetria complessiva sia superiore a 10.000 metri cubi (grossomodo, 3.300 mq
di superficie). L’agevolazione, prevista dai commi 351 e 352 della Finanziaria
2007 (legge 27/12/2006, n. 296) era stata prevista solo per gli interventi con
data di inizio lavori entro il 31 dicembre 2007 e
termine entro i tre anni successivi. Non era però mai divenuta efficace, in
mancanza del previsto regolamento di attuazione del
ministro dell'Economia e delle finanze, di concerto con il ministro dello
Sviluppo economico. Di conseguenza i fondi stanziati, 15 mila euro annuali per
3 anni, per un totale di 45 milioni euro, non sono mai stati spesi.
Ora il comma 6
dell’articolo 11 del nuovo decreto viene fissata una
nuova data ultima per l’inizio lavori, il 31 dicembre 2009, con termine massimo
delle opere entro i tre anni successivi. Il 55% di detrazione è concesso solo
per gli extra-costi sopportati (rispetto a quelli di una normale costruzione),
allo scopo di conseguire un alto standard di efficienza
energetica degli edifici, per esempio attraverso coibentazioni, doppi vetri,
impianto centralizzato ma con regolazione individuale appartamento per
appartamento, caldaie a condensazione, pompe di calore, pannelli solari,
cogenerazione del calore.
Gli obiettivi di
risparmio energetico che è necessario conseguire per
avere la detrazione sono ambiziosi: il dimezzamento del fabbisogno di energia
degli immobili rispetto agli standard previsti per le nuove costruzioni dal
Dlgs n. 192/1995.
Si tratta di un
traguardo conseguibile, ma non senza alti costi. La dotazione finanziaria per
l’agevolazione resta però la stessa prevista dalla legge n. 296/2006: 45
milioni di euro, in grado di mettere in gioco opere
per un valore di circa 82 milioni di euro. Non è granché: supponendo costi extra
di 600 euro al metro quadrato per gli interventi, si può ritenere che coinvolti
nella misura siano una quarantina di complessi immobiliari nel corso di tutto
il periodo triennale. Inoltre manca ancora il regolamento di attuazione
del comma 351 dell’articolo 1 della Finanziaria 2006, che fissi le condizioni e
le modalità per l'accesso e l'erogazione dell'incentivo, dal momento che i
regolamenti esistenti (Decreto Economia e Finanze 19 febbraio 2007 e Decreto
Sviluppo 11 marzo 2008) sono espressamente volti alla riqualificazione
energetica, e non alle nuove costruzioni.