Nel mio condominio, un unico proprietario di quattro appartamenti detiene 410 millesimi. Basta che in assemblea manchi uno degli altri sette proprietari, perché decida tutto lui. Che protezione c'è, per le minoranze? Uno dei suoi appartamenti è disabitato e ha deciso autonomamente di "scontarsi" il 35% delle spese di riscaldamento, dicendo che è prassi comune. E' giusto? Secondo il regolamento condominiale, il cortile è proprietà indivisibile e inalienabile di tutti. Come mai dice di esserne proprietario? E' ricorso a usucapione? Può, come è solito fare, affittare i posti auto in cortile? Cesare Merlo, Torino Va premesso che in assemblea le decisioni non vanno prese solo con i millesimi, ma con una doppia maggioranza, dei millesimi e dei condomini. Ai sensi di quest'ultima maggioranza, il proprietario di quattro appartamenti (o di otto o dodici, se è per questo), conta per un solo voto. Pertanto sembra che nel vostro stabile si rischi più l'immobilismo (impossibilità di prendere decisioni), più che la dittatura di un singolo., a meno che i proprietari dei sette appartamenti si coalizzino contro il loro vicino. La decisione di autoridursi le spese del riscaldamento centralizzato non è una prassi, è semplicemente illegittima, se non l'assenso dell'assemblea. L'usucapione di una parte comune da parte di un condomino è teoricamente possibile e nel caso in questione si potrebbe anche parlare di comportamenti inequivocabili tipici di un proprietario per un periodo ininterrotto, data la locazione dei posti auto. Tuttavia ne resta dubbia la possibilità, dal momento che (come sembra probabile) il cortile ha altre funzioni oltre il posteggio auto: per esempio il transito delle persone, il gioco per i bambini, il dare aria e luce agli appartamenti, e così via. Per esempio, è stato giudicato impossibile usucapire un tetto, che offre protezione a tutto l'edificio.