Spese acqua e fognatura: vale il regolamento     Premessa: abito da parecchi anni in un piccolo condominio di 6 alloggi di varie metrature dove, per contenere le spese condominiali, il compito di amministratore viene assunto a turno da alcuni componenti del condominio, volontariamente e a titolo gratuito. Il nostro regolamento di condominio è un allegato del rogito notarile, controfirmato da tutti i condomini, e pertanto di tipo contrattuale. Ciò nonostante non sempre viene rispettato. Quello per cui chiedo il vostro giudizio è appunto un caso di questo genere. Descrizione: la fornitura dell’acqua potabile era gestita dal comune il quale annualmente, mediante lettura dell’unico contatore esistente da esso istallata, fatturava in un’unica cifra il costo della fornitura comprensivo anche gli scarichi, fognatura e depurazione. La ripartizione di questa spesa fra noi condomini veniva fatta con un sistema da noi concordato basato sul numero delle persone abitanti nel condominio, annotato mese per mese in apposita scheda. Solo da un paio di anni la gestione del servizio idrico è stata affidata ad apposita società di servizi in ottemperanza a quanto disposto dalla legge Galli e successive disposizioni della legge regionale. Questa società, a seguito di lettura del solito contatore, fattura semestralmente elencando in fattura il consumo totale e le relative spese per gli scarichi e la depurazione. Nel contempo, qualche condomino ha fatto anche la ristrutturazione del bagno inserendo il contatore sulla propria tubatura di alimentazione, e ha cominciato a richiedere di poter pagare solo le proprie spese, anche perché ciò è previsto dal regolamento di condominio. Questo risultato è di difficile attuazione perché esistono prese d’acqua esterne per il lavaggio macchine e per bagnare il verde condominiale senza contatore. Era stato però concordato che tutti i condomini provvedano all’installazione del proprio contatore entro dicembre 2005. Nel 2006 si sarebbe partiti con la ripartizione delle spese in base alla lettura dei singoli contatori (come prevede il regolamento). Contenzioso: La prima fattura da ripartire nel rispetto del regolamento di condominio è giunta puntuale dopo le ferie. Per questa l’amministratore (di recente nomina) ha provveduto alla ripartizione del totale della fattura in base ai consumi rilevati mediante i singoli contatori. Personalmente ho fatto notare che il regolamento di condominio prevede che le spese relative agli scarichi e relative depurazioni siano ripartite secondo la tabella dei millesimi di proprietà, ma a nulla sono servite le mie richiesta. Egli sostiene che la ripartizione da lui fatta è conforme a quanto è stato fatto negli anni precedenti e pertanto per lui e altri condomini va bene così. Personalmente ritengo che il regolamento vada rispettato completamente e non solo per ciò che conviene, inoltre, se in passato si è dovuti ricorrere a una soluzione non certo coerente con il regolamento(ma da tutti accettata) non è un motivo per proseguire con un sistema a mio avviso fuori legge. Alberto Gilardi     Lei fa due affermazioni. Dice che il regolamento contrattuale prevede che siano installati contatori e che ciascuno paghi a consumo l’acqua. E poi afferma che lo stesso regolamento contrattuale prevede che le spese relative agli scarichi e relative depurazioni siano ripartite secondo la tabella dei millesimi di proprietà. Se è così, così deve essere: in merito alla ripartizione delle spese il dettato di un regolamento contrattuale non può essere abrogato di fatto  da un comportamento, anche certo e ripetuto nel tempo, di diversa ripartizione, ma solo da una decisione assunta all’unanimità dai condomini. I cosiddetti “facta concludentia” valgono solo nel caso in cui il regolamento contrattuale non stabilisca nulla a proposito.