Oratorio abusivo   In seguito alla richiesta di finanziamenti per i danni da terremoto, la Soprintendenza competente ha contestato alla mia parrocchia come abusivo un oratorio aggiunto alla sacrestia più di 40 anni fa. Non si tiene conto né dei grandissimi bisogni del quartiere né del fatto del grave stato di saluto del parroco stesso. Che fare? Don Carpentieri, Salerno   Ci scusiamo innanzitutto del ritardo con cui Le rispondiamo, dovuto al fatto che, benché la risposta ci paresse scontata, volevamo indagare un po’ per vedere se darLe un consiglio. Purtroppo la soluzione del Suo caso è tutta “politica” e niente “legale”: non vediamo altro sbocco che una mobilitazione dei suoi parrocchiani. Ci pare, per puro buon senso, che in una zona in cui l’abusivismo edilizio è assai diffuso, prendersela con la parrocchia sia un po’ come sparare sulla croce rossa e ci resta il dubbio che si intenda davvero farlo. Purtroppo, dal punto di vista strettamente legale, non esistono sbocchi: benchè l’abuso dati a più di quarant’anni fa, resta il fatto che se non è stato sanato, o non era sanabile, continui ad essere tale: non esiste infatti termine di prescrizione. Unica eccezione è poter dimostrare, anche con semplice dichiarazione sostitutiva di atto notorio, ai sensi dell’articolo 47 del Dpr 445/2000, che la costruzione in questione è stata realizzata prima dell’entrata in vigore della legge 17 agosto 1942, n. 1150 (legge urbanistica): ma naturalmente deve essere un’ipotesi sostenibile. Quanto ai particolari della sua situazione, occorrerebbe consultare approfonditamente gli strumenti edilizi e urbanistici del Suo comune:opera che non possiamo svolgere e che va affidata a un tecnico con esperienza in zona.