Millesimi scale non modificabili se regolamentati   Lettera Maria Marina Falchino   Sono proprietaria di un appartamento nel condominio formato da un unico palazzo e due scale distinte fra loro dove nel 2001 alcuni condomini, a loro spese, hanno costruito due ascensori esterni appoggiati alle pareti comuni, usufruendo di metà delle finestre esistenti con l’autorizzazione unanime di tutto il condominio. I valori millesimali esistenti a quella data e rilasciati dalle ex case popolari di Viterbo nel 1954 (descrivo la scala che mi compete) erano stati formulati così: primo piano       int. 1 mill 53,28             int 2 mill 30,27 secondo piano   int. 3 mill 55,82             int 4 mill 31,73 terzo piano        int 5 mill 58,36              int. 6 mill 33,16 quarto piano      int 7 mill 50,74              int. 8 mill 28,84 quinto piano      int 9 mill 45,68              int 10 mill 25,96 sesto piano       int 11 mill 40,60 int 12 mill 23,07   Credo di leggerne il criterio: i piani nobili, 1°, 2° e 3° piano e popolari 4°, 5° e 6° piano, vista la mole dei gradini tanto è vero che dal quarto in su vanno decrescendo. Tali valori millesimali sono tuttora operanti perché i condomini proprietari degli ascensori hanno sempre sostenuto che i valori restano immutati, ma dovendo effettuare la ristrutturazione dell’immobile (quindi una bella cifra), mi viene il sospetto, per logica, che tali valori non sono più idonei a rappresentare giustamente la partecipazione alle spese ( per quelle di ordinaria manutenzione annua posso pure passarci sopra, ma ora la spesa è più sostanziosa!)   Il mio appartamento, al secondo piano, pagherebbe molto di più a confronto dell’ultimo piano (stessa metratura) con tanto di luce e di veduta  (cosa che aveva anche prima dell’istallazione dell’ascensore, ma prima dovevano farsi quasi 110 gradini). A detta dei condomini più anziani, negli anni 1954-55 vi fu la ressa per acquistare i piani più alti perché costavano meno. Ora il mio appartamento mi sembra essere stato deprezzato (minor luce sul pianerottolo perché manca mezza finestra) ma sempre a detta dei proprietari degli impianti i loro appartamenti valgono di più perché loro stessi hanno pagato l’ascensore. Non contesto questo, contesto i valori millesimali esistenti perché non rappresentano più la realtà del condominio: dovrebbe essere rifatta sia la tabella A (proprietà) che la B (scale). Qual è il vostro parere? Che azioni posso intraprendere se ho ragione?     Spiacenti, ma nel suo caso non c’è davvero nulla da fare, perché la revisione dei millesimi allegati a un regolamento contrattuale ha bisogno dell’unanimità dei consensi, a meno che sia imposta da lavori che alterano notevolmente i rapporti di proprietà (incrementi di volumetria derivanti da aggiunte edilizie o sopraelevazioni). Tale criterio di legge è forse troppo rigido, ma è stato posto per evitare le eccessive conflittualità.