Abito da due anni in un condominio di Torino, di unica proprietà, dato interamente in affitto. All'amara sorpresa, lo scorso autunno, di un aumento del 40% sulla bolletta del riscaldamento, ho iniziato a interrogarmi sui miei diritti nella partecipazione alle decisioni. Non è mai stata indetta un'assemblea di condominio. Possono gli affittuari richiederla? In che modo? Il gestore del riscaldamento richiede la firma individuale di ogni condomino per accettazione del contratto forfettario in essere: può un inquilino rifiutare il contratto? D.C.   Il suo immobile non è (giuridicamente parlando), un condominio, in quanto il proprietario è unico. In genere quindi non vi sarebbe possibilità, per voi inquilini, di indire assemblee che deliberino in proposito alla gestione. Tuttavia l'articolo 10 della legge sull'equo canone (ancora in vigore) concede un'eccezione: quella di un'assemblea, convocata dal proprietario dell'edificio o da almeno tre inquilini, che abbia all'ordine del giorno le spese e alle modalità di gestione dei servizi di riscaldamento e di condizionamento d'aria . L'assemblea non potrà deliberare in merito ad opere di innovazione (sostituzione dell'impianto) o di manutenzione straordinaria, le cui spese sarebbero in genere in capo al proprietario stesso. Potrà però decidere in merito a quelle di manutenzione ordinaria e alla ripartizione delle relative spese. Si potrebbe ritenere che il contratto con la ditta di gestione dell'impianto di riscaldamento sia possibile oggetto delle decisioni prese. Le maggioranze per le decisioni in questo tipo di assemblea sono quelle stabilite, in prima e seconda convocazione, dalle norme condominiali.. Va notato però che la legge di riforma degli affitti rende possibile, nel contratto, fare espressa deroga (cioè eccezione) all'articolo 10 della 392/78, rendendolo inapplicabile. Per legge, comunque, avete il diritto alla verifica delle pezze giustificative delle spese a voi imputate. L'esperienza insegna che non sempre i proprietari unici di un palazzo, soprattutto quando curano in proprio la sua amministrazione, sono in grado di fornire tutte le giustificazioni richieste. Qualcuno per disorganizzazione, altri perché non sempre si fanno rilasciare dai fornitori scontrini, fatture o notule.