Gli inquilini non se ne vanno   Nel 1989 ho dato in affitto una casa a una coppia di sposi, sono 19 anni che vivono in questa mia abitazione, mi pagano mese per mese, ma a me è venuta l’idea di fargli la licenza e poterli mandare via. L’ultimo contratto gliel’ho fatto nell’anno 2000 con scadenza 7 luglio 2008. Gli ho mandato la licenza il 27 agosto 2007 ma fino ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta, benché mi abbiano continuato a pagare regolarmente. Come devo regolarmi? Gli devo chiedere un aumento oppure agire per vie legali? (a questo non vorrei arrivare, come devo fare?) Se in questi giorni mi lasciano sotto la porta l’importo del mese corrente, devo accettarlo o rifiutarlo? Datemi una risposta precisa. Grazie     Copio La raccomandata A/R di disdetta del contratto di locazione, datata 24/08/07,   Con la presente vi comunico che è mia intenzione ottenere il rilascio dell’immobile di mia proprietà in Sant’Agnello alla via Trasella n. 21-2° etc etc..., da voi condotto in locazione, per la data dell’1/07/2008 (data di scadenza del contratto di locazione tra noi intercorso). Vogliate entro mesi due dalla ricezione della presente farmi conoscere le vostre intenzioni in merito a un bonario rilascio. In mancanza di vostra comunicazione sarò costretto, mio malgrado, ad adire l’Autorità Giudiziaria per ottenere il rilascio.   Luogo data e firma del lettore.     La disdetta è stata inviata nel termini di legge (che sono almeno sei mesi prima) e il contratto aveva una regolare durata (4 anni più 4). . Essendo il contratto ormai scaduto e, dal momento che gli inquilino non hanno ancora liberato l’immobile, non resta altra possibilità che adire alle vie legali, tramite un avvocato e chiedere uno sfratto per finita locazione, sobbarcandosi le relative spese e seccature. A questo proposito non ha validità neanche una dichiarazione firmata dell’inquilino in cui assicura che se ne andrà a una certa data, pur utile. Le consigliamo di fare regolari ricevute controfirmate dei canoni senza limitarsi a riceverli “sotto la porta”e di inviare un’ulteriore lettera in cui si comunica che l’importo versato del canone è da considerarsi a titolo di indennità di occupazione fermo restando il diritto al risarcimento del danno e delle spese legali.