Contabilizzazione calore: la quota fissa In un impianto di riscaldamento centralizzato con i contatori per ogni appartamento la quota fissa da applicare è stabilita dall'assemblea oppure da dati ufficiali? Grazie Arrighini   In caso di impianto centralizzato "contabilizzato" nuovo, la ripartizione delle spese (che va fatta in parte in percentuale al consumo e in parte in base ai millesimi calore) è stabilita dalle tabelle allegate al regolamento condominiale contrattuale. La trasformazione di un impianto centralizzato "normale" a uno contabilizzato, lo ricordiamo, è possibile con una delibera approvata a maggioranza dei millesimi. La ripartizione è stabilita a nostro avviso con una identica maggioranza, dall'assemblea, in espressa eccezione al criterio secondo cui occorrerebbe l'unanimità dei consensi per la modifica dei millesimi: altrimenti non avrebbe senso che l’articolo 26 della legge n. 10/91 stabilisca maggioranze speciali per la contabilizzazione. Aggiungiamo che, sempre a nostro avviso, la delibera va approvata anche dalla maggioranza degli intervenuti in assemblea, anche se la legge 10/91 non è esplicita in proposito. 
I criteri di ripartizione dipendono dal tipo di impianto e dalla sue spese fisse di gestione. Parte delle spese (da un minimo del 30% a un massimo del 50%) viene ripartito tra tutti, in base ai cosiddetti "millesimi calore". E' quanto necessario per conservare in buono stato la caldaia centralizzata e gli apparecchi ad essa collegati, pagare la ditta che controlla l'esercizio, l'accensione, i rifornimenti, i controlli e quant'altro. Il resto, in base al consumo. Il criterio migliore per il calcolo dei millesimi calore è quello misto tra la volumetria dei locali e il numero di elementi nei caloriferi.