Abito in un condominio con caldaia centralizzata. Il regolamento contrattuale prevede che il riscaldamento sia pagato in proporzione ai millesimi e che l'acqua calda, sia in presenza che in assenza di contatore, venga pagata pro-capite. Dal primo luglio 2001 si e ristrutturato l'impianto, mettendone uno a contabilizzazione calore, in cui viene misurato per ogni appartamento il consumo, sia per riscaldamento che per acqua calda. I condomini pagano in parte in base a questo consumo e in parte in base a una quota millesimale. Tuttavia alcuni condomini affermano che non si può prescindere da quanto scritto sul regolamento contrattuale a proposito del pagamento pro capite dell'acqua calda. Nello Imarisio, Casale Monferrato L'installazione della contabilizzazione del calore, con la conseguente nuova ripartizione delle spese, se decisa con le maggioranze di legge, avrebbe dovuto secondo logica portare alla revisione delle tabelle millesimali allegate al regolamento condominiale contrattuale e alla revisione del regolamento stesso, non solo per quanto riguarda il riscaldamento ma anche per quel che attiene la produzione di acqua calda. I casi sono due. Il primo è che questa revisione non sia ancora avvenuta. Allora anche un solo condomino può chiederla e, in mancanza dell'assenso unanime sui criteri, bisognerà rivolgersi al giudice. Il secondo è che la revisione sia avvenuta con l'assenso di tutti, ma abbia lasciato intoccato il criterio del pagamento dell'acqua calda pro-capite. In tal caso la situazione è ambigua. Si potrebbe infatti sostenere che , con l'accordo di tutti, si è deciso di serbare il vecchio criterio dell'acqua calda pro-capite, cosa perfettamente legittima.