Condizionatori nel cavedio   Nel cavedio interno di un palazzo sul quale affacciano le finestre di bagni e cucine di 8 condomini, sono stati installati 3 condizionatori di notevole misura, senza che venisse chiesto alcun permesso ai condomini comproprietari. Se tutti i condomini installassero un condizionatore saremmo obbligati a insonorizzare bagni e cucine per poterli abitare! Il Comune, nonostante l’installazione effettuata senza autorizzazione, è propenso a sanare: il consenso dei condomini comproprietari non deve essere richiesto? La legge prevede, per installazione di condizionatori in proprietà condominiali (che, oltre che innovazione, costituiscono delle servitù) che debba essere richiesto il nulla osta di tutti i proprietari, oppure ciascuno può fare ciò che vuole, istallando a suo piacimento uno o più condizionatori?? Anna Massa   Di per sé l’articolo 1102 del codice civile permette il libero utilizzo da parte del singolo delle parti comuni, alle condizioni fissate sia dall’articolo 1102 stesso che dall’articolo 1120, anche senza l’assenso a proposito dell’assemblea. Nel caso in questione gli ostacoli al libero utilizzo sono: l’alterazione alla destinazione della cosa comune, l’impedimento a un pari (o analogo uso) da parte degli altri condomini, il danno agli altri condomini e l’alterazione del decoro dell’edificio. . Premettiamo subito che non ci sembra che l’alterazione alla destinazione d’uso del cavedio sia rilevante (come chiede la giurisprudenza) e che quella del decoro, trattandosi di un cavedio e non della facciata, non sta in piedi. Per quanto attiene al pari o analogo uso, che può essere anche solo potenziale (non installo a mio volta un condizionatore, ma devo poter farlo, se volessi), bisogna valutare concretamente il caso in questione (spazi disponibili nel cavedio). Per quanto riguarda le immissioni di rumore o di esalazioni da parte dei condizionatori (danno agli altri condomini), se effettivamente sono un problema, è possibile incaricare un tecnico di parte che stili una relazione e ricorrere al giudice appellandosi all'articolo 844 del codice civile (immissioni di fumi o rumore che superano la normale tollerabilità). Il Giudice di Pace è competente per le liti sui rumori e sulle immissioni tra civili abitazioni. Tuttavia, nove volte su dieci, la competenza slitta al Giudice Unico. Infatti , per tutelare il più rapidamente possibile il diritto alla salute, si fa appello, congiuntamente alla procedura ordinaria, anche all'articolo 700 del codice di procedura civile, chiedendo un provvedimento d'urgenza, che solo il Giudice Unico può concedere provvisoriamente in attesa dei (lunghi) tempi del processo ordinario. Il Giudice nominerà a sua volta un perito d’ufficio. Occorreranno comunque alcuni mesi.  le cui spese, al momento del ricorso d'urgenza, sono in genere poste per il 50% a carico delle due parti. In tutto, la spesa può essere di circa 5 mila euro. Ovviamente chi vince la causa avrà diritto a farsi rimborsare quanto ha anticipato, comprese le perizie, fino all'ultima lira.