Canone Tv: non c’è scampo?   A che cosa si va incontro se non si paga il canone tv? Proprio in questi giorni è arrivata una lettera di sollecito per pagarlo.     Chiariamolo subito: il cosiddetto “canone Rai” è in realtà un tributo dovuto allo Stato se si possiede un apparecchio televisivo, anche se non si seguono i programmi Rai  e anche se l’apparecchio è rotto e tenuto in cantina. L’ufficiale cessazione dell’utilizzo può essere effettuata in qualsiasi periodo dell'anno, entro e non oltre il mese di novembre (vale dal gennaio dell'anno successivo), con versamento .di  5,16 euro alla Agenzie delle entrate Ufficio Torino 1 - SAT Sportello abbonamenti TV. Sarà essa a  mandare i propri incaricati ad insaccare e sigillare il televisore che l'utente dovrà mettere a loro disposizione (ma non potrà portarlo via). Il funzionario incaricato, se non fatto entrare in casa per la verifica della sua esistenza, necessita di un’autorizzazione del giudice.   Detto ciò: in caso di ritardo inferiore nel pagamento ai trenta giorni, e' dovuta una sanzione pari a Euro 4,16; se il ritardo supera trenta giorni la sanzione ammonta a Euro 8,33. Inoltre, qualora il ritardo superi i sei mesi, sono in aggiunta dovuti gli interessi di mora, attualmente pari all' 1,375% per ogni semestre compiuto. Resta possibile il recupero del debito tramite cartella esattoriale, con possibilità anche di pignoramento di beni. Ricordiamo che dal 2008 c’è l’esonero per gli ultra settantacinquenni, ma con  reddito davvero minimo: proprio e del coniuge non superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità. Occorre fare domanda annualmente, ma le modalità non si conoscono ancora!