Siamo nove condomini che hanno deciso in passato di svolgere a turno la funzione di amministratore. Uno non è più d'accordo, dice che questa pratica è illegale e ha nominato rappresentarlo un amministratore esterno. Come dobbiamo comportarci, con questo amministratore? Inoltre uno dei condomini, in trattative per vendere, si rifiuta di pagare le spese per la prevista ristrutturazione di balconi e frontalini. A chi dobbiamo chiederle, a lui o al futuro proprietario, e in che quote? G.M.R. Torino La nomina di un amministratore scelto tra i condomini, se fatta con le maggioranze di legge, è legittima e valida anche per i dissenzienti. Ciascun proprietario può dare procura a una persona a gestire in nome e per conto suo tutti i rapporti con il condominio: non si tratterà di un amministratore condominiale ma di un semplice mandatario. Se tale procura è comunicata all'amministratore ed è omnicomprensiva, sarà il mandatario a rappresentare il condomino, ed a lui saranno inviate tutte le comunicazioni, compresa quella di assemblea. Il candidato venditore è un condomino a tutti gli effetti, ed è costretto a pagare la sua quota di spese per il tempo in cui rimane intestatario dell'immobile. Nel caso in cui non lo faccia, e gli subentri il nuovo acquirente, quest'ultimo è corresponsabile dei debiti accumulati nell'anno di gestione in corso alla data d'acquisto e in quello precedente: dovrà pagarli ed eventualmente rifarsi sul vecchio proprietario.