Vivo in uno stabile di tre appartamenti. In uno abito io, nel secondo i miei genitori e nel terzo un'altra famiglia. I primi due appartamenti sono di mia proprietà. I tre appartamenti hanno in comune la fossa biologica e il contatore dell'acqua (con bolletta a me intestata). Fino a poco fa dei pagamenti mi sono occupato io, poi di comune intesa li abbiamo affidati a persona di fiducia. Purtroppo ora la famiglia di estranei pretende la nomina di un amministratore condominiale: in caso contrario si rifiuta di pagare. Hanno ragione? M.M. Milano Va premesso che lo stabile, se è a struttura verticale, con appartamenti sovrapposti, è senz'altro un condominio: avrà in comune quindi non solo fossa biologica o contatore, ma anche muri portanti , tetto, fondamenta e magari anche ingresso, scale, eccetera. Per la suddivisione delle spese andrebbero quindi predisposte delle tabelle millesimali. La nomina dell'amministratore non è obbligatoria. Nulla vieta di farla lo stesso, ma la famiglia di estranei non ha la maggioranza di quote necessaria per imporla (vedi art. 1129 del codice civile). Lo stesso discorso varrebbe anche se il palazzo fosse a struttura orizzontale, e quindi se con tre unità immobiliari autonome con solo i muri divisori in comune: in questo caso non si ha il condominio ma solo la comunione: tuttavia le quote della comunione da lei possedute bloccano l'iniziativa dell'altra famiglia.