Adeguamento Istat non previsto in contratto Nel mese di giugno ho acquistato un appartamento locato con un contratto di 4+4 anni stipulato nel luglio 1997, sul quale non é menzionata alcuna clausola di adeguamento secondo l'indice ISTAT. Appena concluso l'acquisto, ho comunicato all'inquilino la richiesta di adeguamento ma egli continua a pagarmi (con forte ritardo, ma questa é un'altra storia) secondo il vecchio importo e mi ha comunicato verbalmente che non essendoci nel contratto una clausola esplicita riguardo all'adeguamento ISTAT, esso non é dovuto. Chi ha ragione?   Se il contratto fosse stato stipulato ora, avrebbe ragione l’inquilino. Infatti la legge di riforma delle locazioni (la n. 431/98) ha abrogato l’articolo della vecchia legge sull’equo canone che prevedeva l’aggiornamento Istat al 75% del canone. Quindi, l’aggiornamento deve essere espresso nel contratto. Nel caso in questione, ha invece ragione Lei. Infatti nel 1997 è stato verosimilmente stipulato in contratto di locazione con i cosiddetti patti in deroga. I patti in deroga prevedevano deroghe espresse nel contratto all’equo canone. Se tra tali deroghe non era prevista quella all’aggiornamento Istat, l’eccezione non vale. Ora, poiché il contratto del 1997 è divenuto automaticamente contratto  ai sensi della legge 431/98, con le stesse condizioni previste, tra esse era implicita quella dell’aggiornamento Istat. Questo è, almeno, il nostro parere, su cui non ci risulta che esista giurisprudenza recente.