Sono proprietario di un appartamento locato con i patti in deroga. Nello stabile sono in atto lavori di manutenzione che prevedono esborsi salati. Posso aumentare, e in che percentuale, il canone di affitto, anche se tutto ciò non è previsto nel contratto? Debbo fare un altro contratto? Luciano Arisi, Genova I contratti con i patti in deroga potevano stabilire alcune eccezioni espresse per iscritto alla legge dell'equo canone (la n. 392 del 1978), che restava comunque valida per quanto non derogato. Ne consegue che era comunque in vigore, anche se non espressamente riportato nel contratto, l'articolo 23 della 392/78 che prevede, in caso di opere improrogabili o di rivelante entità, un'integrazione del canone "non superiore all'interesse legale sul capitale impiegato nelle opere e nei lavori effettuati (l'interesse legale è oggi pari al 2,5%). .Tale aumento decorre da quando sono state ultimate le opere, se la richiesta è fatta entro trenta giorni; in caso diverso decorre dal primo giorno del mese successivo al ricevimento della richiesta. Alla prima scadenza quadriennale del contratto di patto in deroga lei dovrebbe in effetti stipulare un nuovo contratto con le regole previste dalla riforma (legge 431/98). In tale contratto lei potrà riportare una clausola simile o identica a quella prevista dall'articolo 23 della legge 392/78..