Sono proprietaria di diversi piccoli appezzamenti di terreno incolto, due ettari in totale, in provincia di Genova. L'ultimo contadino restato in paese pascola le sue mucche anche su terreni privati con il permesso della Comunità Montana che gli ha imposto però di cintare il terreno a monte della strada provinciale. Temo che possa usucapire i miei terreni, che sono compresi nella cinta: lui nega di volerlo ed è disposto a farmi uno scritto, in cui precisa che gli interessa solo l'erba per il pascolo. Come dovrebbe essere redatto questo documento, per avere valore legale? Maria Teresa Oberti, Genova La mancanza di un contratto tra lei e il contadino può effettivamente farle rischiare di perdere i terreni, perché il contadino può acquistarli per usucapione ventennale, in modo particolare dopo la recinzione dei fondi. Sarebbe quindi opportuno che esistesse tra di voi una scrittura, che provi quantomeno che la detenzione del terreno è esercitata in nome e per conto del proprietario. Lei ha quindi due alternative: stipulare un contratto di affitto ai sensi della legge 203 del 1982 oppure un contratto di comodato (concessione gratuita al pascolo per un certo periodo): entrambi i contratti vanno registrati, per avere una data certa.