Quali strumenti di legge hanno le aziende per poter garantire un'abitazione ai dipendenti extracomunitari?

Il più interessante è l'articolo 145, commi 98 e 99 della Finanziaria 2001, che introduce una deduzione per intero e per tre anni dall'Irpeg dei canoni di locazione, anche finanziaria, delle spese di strutture recettive e di quelle di manutenzione dei fabbricati per trovare casa ai dipendenti, in un comune diverso dalla precedente residenza anagrafica. L'azienda può essere sia proprietaria che conduttrice dell'immobile. Nel triennio, gli immobili si considerano strumentali, e quindi non produttivi di reddito fondiario.

L'operazione è conveniente, almeno nel triennio considerato. Ecco un esempio: un appartamentino preso in affitto a 1 milione al mese, che abbia una rendita catastale di circa 600 mila lire. L'azienda sarà in grado di dedurre dall'Irpeg 12 milioni, con un risparmio reale d'imposta di circa 4,5 milioni. Tra maggiori oneri salariali e contributivi dovrà versare grossomodo un milione all'anno in più (ricordiamo che reddito del dipendente è incrementato della rendita catastale dell'immobile, più le eventuali spese di cui si fa carico l'azienda, ma sottratto il canone che si assume il lavoratore).

L' operazione prevede però il riconoscimento dell'effettiva validità, anche dopo la riforma degli affitti, dei contratti uso foresteria. Inoltre il lavoratore che perde l'impiego, perde anche l'abitazione, anche se trova subito un altro lavoro. Non è insomma normata la possibilità che sia detassata l'azienda che dia un semplice contributo sul canone di locazione di un appartamento direttamente locato, per tutta la durata del rapporto lavorativo: in questo caso, il contributo si trasforma in fringe benefit e sfuma la convenienza.