Ospitalità nel caldo seno di una famiglia, con poca spesa. Questi i due vantaggi per i clienti del "bed & breakfast" (camera e prima colazione) una formula di schietta origine anglosassone, ormai diffusa in tutto il mondo, e sbarcata in Italia solo da tre anni a questa parte (eccezion fatta per l'Alto Adige, dove era ormai una tradizione). Per le famiglie ospitanti il cosiddetto "B&B" sta divenendo invece un'ottima possibilità per arrotondare il bilancio, senza per questo caricarsi sulle spalle la responsabilità di divenire un impresa, con tutti gli oneri che ne seguono (partita Iva, iscrizione alla camera di commercio eccetera).

Fino a non molto tempo fa fornire camera e prima colazione, più altri servizi minimi (pulizia e cambio lenzuola) era vietato dalla legge, se non divenendo imprenditori. Oggi invece sono 17, tra regioni e provincie autonome, le amministrazioni locali che hanno già regolato il B&B (vedi tabella), ed è intervenuta, per quanto in ritardo, anche una legge nazionale (la n. 122/2001, all'art. 23) che prevede la sua istituzione attraverso le norme regionali.

Per le famiglie ospitanti, qualche seccatura burocratica esiste: la denuncia di inizio attività , la comunicazione dei prezzi agli enti preposti (una volta all'anno) e soprattutto la comunicazione delle presenze. Occorre poi che le camere abbiano alcune dotazioni minime (che variano da regione a regione). In compenso, non va richiesto nessun cambio d'uso dell'immobile. L'ospitalità deve avvenire direttamente nell'immobile di famiglia e deve essere gestita in linea di principio senza personale dipendente. Fa eccezione la provincia di Bolzano, in cui è possibile affittare fino a 4 appartamenti ammobiliati esterni a famiglia, e le regioni Marche e Val d'Aosta dove e camere possono essere fino a 50 metri di distanza dall'abitazione principale.

Per chi lancia il B&B possono essere previsti anche contributi a fondo perduto, in genere legati al fatto di aderire a un'associazione promotrice. I proventi relativi non vanno denunciati tra i redditi da fabbricati, e quindi si continua a godere della cancellazione dall'imponibile della prima casa. Vanno però ugualmente denunciati tra i cosiddetti "redditi diversi", in quanto derivanti da "attività commerciali non esercitate abitualmente" (art. 81, comma 1, lettera i) del Dpr 917/86).

 

Regioni e Bed & Breakfast

Regione (legge di riferimento)

N. max camere

Periodi consentiti

Abruzzo

L 78/2000

4 (10 letti)

Max 30 giorni a cliente.
Basilicata

L 38/2000

3

-
Bolzano (prov)

L 12/1995

6*

-
Campania

L 4/4/2001

3 (6 letti)

Max 30 giorni a cliente
Emilia Romagna

L 11/1999

4 (10 letti)

Max 30 giorni a cliente.
Friuli

L 17/1999

3 (6 letti)

Saltuari/stagionali
Lazio

L 18/1997

3 (6 letti)

Saltuari/stagionali
Liguria

L 5/2000

3

Max 240 giorni all'anno
Marche

L. 8/2000

3 (6 letti)

Max 30 giorni a cliente
Piemonte

L. 20/2000

3 (6 letti)

Max 270 giorni all'anno, min 45 giorni
Sardegna

L 27/1998

3 (6 letti)

Saltuari/stagionali
Sicilia

L 32/2000 art. 88

3

-
Trento (prov)

L 3/2001 art. 20

3

Saltuari/stagionali
Umbria

L 2/2001

3 (8 letti)**

Massimo 30 giorni a cliente. 60 giorni obbligatori inattività (30 per le località non turistiche)
Val d'Aosta

L 23/2000

3 (6 letti)

 
Veneto

L. 49/1999

3

-

* oppure quattro appartamenti ammobiliati

** compresi 2 letti per bambini sotto i 12 anni

Fonte: Ufficio Studi Confappi