(Sul Sole, l'articolo pubblicato è a firma di Roberto Galullo. Il testo qui sotto sono le note a lui trasmesse)

L'Ici per gli immobili diversi dall'abitazione principale è in marcata crescita da anni a questa parte, soprattutto per colpa di aliquote più elevate, ma anche complice l'incremento del 5% delle rendite catastali avvenuto nel 1997. Viceversa il bilancio dell'imposizione sulla prima casa è in trend di lieve riduzione da qualche anno a questa parte (e non solo per l'Ici).. Nell'analisi Confappi si evidenzia solo il settore dei negozi e degli uffici, ma il barometro per il contribuente volge al peggio anche per le abitazioni non affittate (per esempio le case di villeggiatura, a cui sarebbe interessante dedicare uno studio ad hoc, nelle località turistiche) che quasi sempre sono colpite da un'aliquota particolarmente pesante. Essere proprietari di una seconda casa sfiora il reato fiscale.

Le delibere comunali hanno spesso privilegiato poi , quest'anno, gli appartamenti affittati a prima casa con i cosiddetti contratti concordati (62 capoluoghi sui 100 testati) . Viceversa, poco "gettonata" è stata la possibilità di alleggerire il carico fiscale su chi affitta a prima casa, con canone libero (16 capoluoghi su 100, e con aliquote comunque più elevate). "Il fatto è", afferma Silvio Rezzonico, presidente della Confappi (Confederazione piccola proprietà immobiliare", che, almeno per ora, i contratti concordati sono stati un flop: se ne sono conclusi ben pochi, se si esclude il settore degli enti e dei grandissimi proprietari, come banche ed assicurazioni. Spesso è stata colpa dei canoni eccessivamente ridotti decretati, altre volte (in città dove i canoni si potrebbero rilevare interessanti, come Firenze o Bologna), semplicemente colpa della disinformazione o della diffidenza dei proprietari". Quindi, nei fatti, anche chi affitta immobili continua ad essere colpito dall'Ici.

Se ne deduce che ad essere colpite dall'Ici sono sempre più le attività produttive di reddito (economico o immobiliare) e sempre meno la proprietà in sé stessa. Del resto non è un segreto per nessuno che i maggiori introiti sono assicurati dai cosiddetti "immobili speciali", per esempio gli stabilimenti industriali o i complessi ad uffici.

 

CRITERI le reali variazioni dell’Ici pagata non dipendono solo dalla diversa aliquota (o detrazione prima casa) applicata, ma anche e soprattutto dalla rendita catastale dell’immobile, la Confappi ha scelto di eseguire i calcoli su campioni standard di unità immobiliari per ciascuna località. Analizzando la tassazione di negozi e uffici ci si è riferiti a due immobili in posizione centrale, di medio livello, rispettivamente di 6 vani catastali (ufficio) e di 80 mq catastali (negozio).

Per l'abitazione si è scelto un immobile di categoria A/2 centrale, sei vani catastali, di classe immediatamente inferiore alla massima .

Classifica (dal maggiore al minore incre-mento)

Località

Ufficio 100 mq centrale classe media

Negozio 80 mq centrale classe media

Var 1993/2000 negozi e uffici

Abitaz. signorile centrale buon livello 100 mq**

Var1993/2000 abitazione

1

Belluno

1.367.000

760.000

84,0%

400.000

33,3%

2

Taranto

1.786.000

1.210.000

83,9%

1.119.000

79,3%

3

Livorno

1.401.000

1.126.000

68,1%

935.000

47,0%

4

Bologna

2.177.000

2.256.000

68,0%

1.745.000

53,1%

5

Modena

869.000

760.000

62,7%

799.000

44,7%

6

Vibo Valentia

603.000

730.000

57,7%

389.000

44,6%

7

Trieste

1.947.000

788.000

57,6%

821.000

20,0%

8

Oristano

851.000

841.000

57,5%

493.000

41,7%

9

Sassari

1.049.000

1.633.000

57,5%

923.000

50,8%

10

Rimini

2.191.000

1.334.000

56,4%

1.255.000

17,6%

11

Alessandria

1.106.000

867.000

55,1%

417.000

-10,7%

12

Reggio Emilia

1.242.000

885.000

52,3%

700.000

57,7%

13

Mantova

1.290.000

830.000

51,7%

614.000

9,1%

14

Treviso

1.126.000

713.000

51,7%

443.000

-13,0%

15

Ascoli Piceno

1.433.000

888.000

51,5%

578.000

0,2%

16

Brindisi

1.698.000

724.000

47,2%

476.000

17,5%

17

La Spezia

1.962.000

1.040.000

47,1%

1.040.000

10,1%

18

Como

1.676.000

1.334.000

47,1%

687.000

16,8%

19

Matera

1.047.000

778.000

47,1%

426.000

-18,9%

20

Teramo

1.731.000

832.000

47,0%

508.000

-10,9%

21

Nuoro

904.000

1.142.000

47,0%

354.000

-26,3%

22

Cosenza

1.279.000

1.283.000

47,0%

603.000

3,1%

23

Pistoia

1.786.000

992.000

47,0%

714.000

3,5%

24

Pisa

2.867.000

1.519.000

46,9%

992.000

-13,0%

25

Cuneo

1.413.000

769.000

45,4%

821.000

41,3%

26

Trapani

1.213.000

983.000

44,3%

128.000

18,5%

27

Prato

1.180.000

701.000

43,9%

506.000

3,1%

28

Siracusa

1.058.000

1.052.000

41,4%

291.000

-32,0%

29

Arezzo

1.101.000

808.000

40,8%

901.000

41,2%

30

Bari

2.041.000

2.077.000

40,1%

1.218.000

4,1%

31

Ancona

1.569.000

1.321.000

39,9%

581.000

-11,6%

32

Rieti

1.081.000

699.000

38,4%

599.000

28,8%

33

Forli'

1.199.000

1.316.000

37,7%

682.000

18,4%

34

Vicenza

1.181.000

614.000

34,1%

495.000

-8,3%

35

Crotone

617.000

1.136.000

33,6%

328.000

9,7%

36

Terni

1.819.000

1.331.000

33,6%

684.000

3,3%

37

Salerno

3.054.000

934.000

33,6%

1.405.000

-2,2%

38

Messina

1.439.000

1.186.000

32,4%

657.000

-21,8%

39

Cremona

917.000

1.486.000

31,9%

523.000

2,8%

40

Roma

4.064.000

4.099.000

31,7%

2.223.000

-7,8%

41

Piacenza

866.000

700.000

31,3%

448.000

9,8%

42

Trento

1.504.000

864.000

31,3%

569.000

3,1%

43

Biella

1.270.000

743.000

31,3%

651.000

3,3%

44

Ferrara

1.285.000

596.000

29,8%

736.000

3,5%

45

Asti

806.000

587.000

28,2%

545.000

35,9%

46

Macerata

1.541.000

1.158.000

28,0%

640.000

-17,6%

47

Varese

1.022.000

907.000

27,7%

665.000

-6,1%

48

Campobasso

1.493.000

1.206.000

27,2%

619.000

-21,1%

49

Frosinone

1.162.000

725.000

26,1%

556.000

3,0%

50

Catanzaro

510.000

730.000

26,1%

285.000

18,8%

51

Pesaro

1.210.000

1.244.000

26,0%

659.000

-4,5%

52

Siena

2.183.000

1.304.000

26,0%

1.115.000

-0,9%

53

Ravenna

1.276.000

980.000

26,0%

871.000

13,9%

54

Massa

1.319.000

764.000

25,9%

770.000

4,8%

55

Pavia

1.126.000

898.000

24,0%

1.057.000

-1,6%

56

Bergamo

790.000

1.004.000

23,8%

1.273.000

19,5%

57

Perugia

1.477.000

1.190.000

22,6%

977.000

-1,3%

58

Rovigo

1.058.000

984.000

22,5%

510.000

-8,6%

59

Imperia

1.985.000

620.000

22,5%

614.000

-7,8%

60

Napoli

2.536.000

2.253.000

22,5%

1.329.000

-12,1%

61

Firenze

2.448.000

2.277.000

22,5%

1.578.000

-1,5%

62

Venezia

2.300.000

2.277.000

22,5%

982.000

-34,9%

63

Latina

1.257.000

1.523.000

22,4%

761.000

-17,1%

64

Brescia

868.000

1.022.000

21,8%

949.000

-14,5%

65

Novara

813.000

861.000

21,8%

712.000

-3,1%

66

Lecce

1.279.000

901.000

21,8%

417.000

-24,9%

67

Sondrio

1.407.000

288.000

21,5%

477.000

2,6%

68

Lodi

1.542.000

884.000

20,3%

692.000

1,2%

69

Cagliari

914.000

869.000

18,2%

775.000

13,3%

70

Caserta

1.637.000

948.000

18,1%

855.000

-16,7%

71

Catania

1.526.000

1.486.000

17,7%

368.000

-15,4%

72

Udine

1.213.000

931.000

16,7%

509.000

2,8%

73

Genova

1.973.000

1.879.000

16,3%

1.107.000

-0,6%

74

Isernia

329.000

1.048.000

15,5%

458.000

17,4%

75

Verona

2.235.000

803.000

15,5%

1.609.000

15,3%

76

Padova

1.984.000

1.087.000

15,5%

964.000

-1,1%

77

Viterbo

927.000

1.467.000

15,5%

509.000

-10,7%

78

Parma

1.118.000

1.317.000

13,4%

739.000

3,5%

79

Lecco

1.059.000

984.000

8,7%

750.000

-22,4%

80

Gorizia

1.200.000

473.000

5,1%

580.000

-7,9%

81

Aosta

951.000

823.000

5,1%

682.000

3,3%

82

Potenza

1.213.000

622.000

5,1%

608.000

-36,3%

83

Torino

2.778.000

2.043.000

5,0%

1.716.000

-2,7%

84

Verbania

884.000

710.000

5,0%

545.000

2,8%

85

Palermo

1.016.000

1.191.000

5,0%

824.000

3,6%

86

Milano

3.024.000

1.892.000

5,0%

2.509.000

4,5%

87

L’Aquila

1.040.000

1.203.000

5,0%

978.000

-6,3%

88

Savona

921.000

718.000

5,0%

569.000

-22,6%

89

Caltanissetta

567.000

845.000

5,0%

304.000

-23,2%

90

Grosseto

1.219.000

1.403.000

4,9%

866.000

-15,6%

91

Benevento

983.000

723.000

4,9%

714.000

-17,4%

92

Vercelli

1.024.000

725.000

4,9%

342.000

-26,5%

93

Ragusa

605.000

789.000

4,9%

317.000

1,6%

94

Enna

463.000

514.000

4,9%

254.000

0,8%

95

Bolzano

1.152.000

708.000

4,9%

180.000

-61,5%

96

Lucca

1.273.000

1.264.000

-0,5%

769.000

-12,7%

97

Pescara

1.238.000

760.000

-0,8%

831.000

-3,4%

98

Reggio Calabria

1.058.000

1.465.000

-2,0%

592.000

-31,5%

99

Foggia

1.187.000

817.000

-3,8%

237.000

-37,3%

100

Pordenone

1.049.000

814.000

-5,5%

518.000

-23,3%

101

Roma*

-

2.911.000

-6,5%

   

102

Chieti

1.191.000

658.000

-10,0%

510.000

-39,9%

103

Agrigento

315.000

1.267.000

-12,5%

666.000

-17,8%

104

Avellino

1.131.000

511.000

-13,7%

753.000

-22,8%

             
  * Negozio con attività esercitata dal proprietario    
  ** Categoria A/2, classe immediatamente inferiore alla massima  

Fonte: Ufficio studi Confappi (Confederazione piccola proprietà immobiliare)