Il “fai da te” in casa: quanto si risparmia

 

Il “fai da te” garantisce il risparmio, a meno che non si trasformi in mania e non coinvolga debuttanti artigiani con scarsa abilità manuale. Capita più spesso di quanto non lo si creda, quando volenterosi pasticcioni acquistano a peso d’oro macchinari semi-professionali per fare semplici lavoretti, rendendo felici proprietari ed azionisti dei mega centri commerciali, ormai trasformati in lussuose boutique dedicate ai dopolavoristi della domenica (in cui raramente un artigiano vero mette piede).

Nulla da eccepire, se lo scopo è il relax e il divertimento. Ma se si vuole veramente risparmiare, senza fare troppi disastri, meglio concentrarsi su attività su cui si ha già abilità manuale oppure su quelle che si possono imparare abbastanza facilmente, con un po’ di pazienza.

Tra di esse la più alla portata di tutti è forse la tinteggiatura di pareti e infissi, che può riservare qualche soddisfazione anche ai più inesperti (che si facciano consigliare, però). Il risparmio, a prezzo di un po’ di fatica, è garantito (vedi qui sotto)-.

I piccoli interventi sugli impianti idraulici (sostituzioni di rubinetti, telefoni doccia, sifoni di scarico) e su alcune finiture degli appartamenti (serrature, corde delle tapparelle rotte), prevedono un po’ di pazienza in più e pochi rischi. Quelli sugli impianti elettrici e del gas sarebbero riservati dalle norme, per motivi di sicurezza, solo agli artigiani abilitati: ciascuno si faccia un esame di coscienza a proposito. Anche qui il risparmio è assicurato, partendo dalla cosiddetta uscita dell’artigiano, che chiede 50-60 euro solo per lo spostamento nella nostra casa.

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A confronto l’artigiano e il fai da te

 

 

 

 

Artigiano

Fai da te

Pezzo unitario mq (Iva compresa)

Due locali 4x4 metri

Imbiancatura con tempera

Raschiatura. 2,4 euro mq;

Imbiancatura: 3,96 euro mq

720 euro

Stucco in polvere 1 kg: 3 euro

Fissativo murale 2 lit: 10 euro

Tempera conf 23 lt:33 euro

Rullo e pennellessa: 10 euro

Teli in plastica: 10 euro

Nastro in carta: 2 euro

68 euro

Imbiancatura con superlavabile

Raschiatura. 2,4 euro mq;

Imbiancatura: 6,6 euro mq

1.040 euro

Stucco in polvere 1 kg: 3 euro

Fissativo murale 2 lit: 10 euro

Superlavabile conf 20 lt:65 euro

Rullo e pennellessa: 10 euro

Teli in plastica: 10 euro

Nastro in carta: 2 euro

100 euro

Rasatura con frattazzo pareti (a seconda difficoltà)

4,8-10,2 euro mq

600-1500 euro

Stucco in polvere 20 kg: 30 euro, frattazzo 8 euro; spugna, guanti, bacinella, teli in plastica 20 euro

58 euro

 

Pezzo unitario mq (Iva compresa)

Due porte

Verniciatura con smalto ad acqua di porte con relativi infissi (mq. 5,46 ciascuna)

15,6-18 euro mq

180-200 euro

Cementite 1 litro: 10 euro

Smalto ad acqua 2,5 lit 16 euro

Pennello 5 euro

Carta vetrata 2 euro

Nastro in carta: 2 euro

38 euro

 

Note: i prezzo per l’imbianchino sono una media di quelli proposti su Internet da alcuni artigiani. Quelli dei materiali sono rivelati dal sito internet di Bricocenter.

Abbiamo scelto di fare l’esempio su due locali e due infissi, perché ciò permette lo sfruttamento ideale delle confezioni in commercio: si noti che chi “fa da sé” spenderà per i materiali più o meno la stessa cifra se imbianca uno o due locali o pittura una o due porte, mentre l’imbianchino costerà rispettivamente la metà o il doppio.

 

Fonte: elaborazione Ufficio Studi Confappi-Federamministratori

 

 

Profili fiscali.

Il genere la manutenzione ordinaria degli appartamenti non è agevolata dalle norme: l’acquisto dei materiali sconta il 20% di Iva e non è possibile godere della detrazione fiscale del 36% sulle opere.

Viceversa i lavori fatti in proprio di manutenzione straordinaria (ammesso che si sia in grado di eseguirli), o quelli di manutenzione ordinaria su un’abitazione unifamiliare (villetta), possono godere della detrazione del 36% sull’acquisto dei materiali necessari, a patto che si seguano le procedure (Comunicazione a Pescara). L’Iva sull’acquisto dei materiali stessi si sconta però nella misura solita, al 20%.

Un eccezione c’è: quando chi esegue il lavoro è un imprenditore nel ramo edili e/o impiantistico, sulla propria abitazione..Egli ha diritto di auto-fatturarsi i lavori ed applicare il 36% sia per le spese relative all’acquisto dei materiali utilizzati che per quelle del personale impiegato (i propri dipendenti). Tali prestazioni di servizio non rilevano nella determinazione del reddito d’impresa, e sono quindi indeducibili ai fini di tale reddito (Circolare Entrate 1/5/1998, n. 121). L’imprenditore godrà anche dell’Iva agevolata al 10% e non avrà bisogno di pagare le spese con bonifico (da momento che farà fede la contabilità tenuta e l’emissione della fattura).

Un caso particolare è quello della detrazione del 55% sui pannelli solari termici in autocostruzione (si tratta di appositi kit di montaggio, a cui è bene si dedichi solo chi sa muovere bene le mani).

In tal caso può essere prodotta la certificazione di qualità del vetro solare, secondo le norme UNI vigenti, rilasciata da un laboratorio certificato, e l'attestato di partecipazione ad uno specifico corso di formazione da parte del soggetto beneficiario (Decreto Economia e Finanze 19 febbraio 2007 come modificato dal Decreto 7 aprile 2008).