Contratti, tributi, locazioni. Così l'arrivo della nuova valuta europea condiziona la gestione degli immobili

 

Tradizionalmente considerato bene rifugio per coloro che odiano rischi e cambiamenti, anche il mattone non è più immobile di fronte al terremoto-Euro.

Cosa cambia, quindi, nel mondo di proprietari di casa, inquilini e amministratori condominiali? Ecco il vademecum fornito dalla Confappi (Confederazione piccola proprietà immobiliare).

Contratti. Bocce ferme nei rapporti tra padrone ed inquilino. Non vi sono motivi per riscrivere i contratti di locazione esistenti, nemmeno per modificare le cifre da lire in Euro. La conversione è automatica, e non prevede alcun consenso tra le parti. Solo dal primo gennaio 2002 in poi, infatti, le nuove stipule dovranno esprimere in Euro canoni ed eventuali altre spese. L'occasione del lancio della nuova moneta non può essere colta per imporre o cancellare nuove clausole né tantomeno per risolvere unilateralmente un accordo.

Piena validità anche per ogni altro tipo di contratto, come quelli di mutuo o le polizze assicurative. Un dubbio può comunque sorgere: Potrebbe capitare, soprattutto in caso di patti economici tra privati , che una nuova obbligazione sottoscritta, dal prossimo anno in poi, non in Euro ma in lire. Un contratto di questo tipo è valido ? La risposta è "sì", purché non vengono compromessi i requisiti fondamentali, indicati dall'articolo 1325 del codice civile (accordo delle parti, causa, oggetto, forma eventualmente prevista dalle leggi).

Condominio

E' opportuno (ma non obbligatorio) che l'amministratore condominiale invii una lettera - prima del 31 dicembre 2001 - nella quale si determinano in euro gli importi da corrispondere.

Locazioni

Anche in questo caso è consigliabile che il proprietario invii all’inquilino una lettera nella quale si determinano in euro gli importi dovuti .Ovviamente dopo il 1/1/2002 non potranno più essere emessi assegni bancari, bonifici e cambiali in lire,

Dichiarazioni fiscali

Modelli di dichiarazione Per l'anno 2002 i modelli 730, Unico e 770 (dipendenti e collaboratori del condominio), riferiti ai redditi 2001, saranno predisposti sia in lire (con il consueto arrotondamento alle mille lire) sia in Euro, con due cifre centesimali. E' allo studio la proposta di troncare, nella conversione, gli scaglioni di reddito e i limiti di all'unità Euro, non tenendo conto di decimi e centesimi, a vantaggio del contribuente La liquidazione di quanto dovuto all'Erario sarà comunque in Euro.

Quindi rendite catastali, canoni di affitto, potranno essere dichiarati in Euro o in lire a seconda del modello di dichiarazione scelto. Stesso discorso per deduzioni sui mutui e detrazione del 36% per il recupero.

Altro

Arrotondamenti

Il tasso di cambio dell’euro é irrevocabilmente fissato in lire 1936,27 per euro. Gli importi si arrotondano alla seconda cifra decimale: se la terza cifra decimale va da 0 a 4, si arrotonda per difetto; se va da 5 a 9, si arrotonda per eccesso. Dal primo gennaio 2002 le doppie indicazioni (in Euro e in lire), non sono di per sé vietate, ma non sono mai obbligatorie.

Silvio Rezzonico

La conversione in Euro

Da convertire obbligatoriamente in Euro

Cosa

Come

Rendiconto condominiale, canoni, spese, fatture, rate mutuo, bollette, premi assicurativi eccetera

Con due decimali (centesimi di Euro)

Valori unitari di consumo, addendi di somma, moltiplicandi e moltiplicatori nei prodotti (nelle fatture)

Con più di due decimali (facoltativo)

Sanzioni amministrative

Senza decimali

Esprimibili ancora in lire (scelta facoltativa)

Cosa

Come

Ogni tipo di pagamento effettuato in contanti fino al 28 febbraio 2002

Lire unitarie

Dichiarazioni fiscali (730, Unico, 770)

Arrotondamento alle 1000 lire superiori (da 500 lire in su) o inferiori (sotto le 500 lire).

Fonte: Ufficio Studi Confappi