Costi e risparmio per casa e famiglia

 

Sull’energia alternativa poche risorse in palio dalle regioni

 

Regioni in ordine sparso riguardo alle norme e ai contributi sul risparmio energetico La programmazione della politica energetica nazionale è tutt’ora affidata alla legge n. 10 del 1991 e, per quanto riguarda  le fonti rinnovabili di energia, all’articolo 8 che resta la base a cui si attengono le regioni nel decidere eventuali contributi ai privati. Due programmi prevedono finanziamenti statali che vengono ripartiti tra le regioni (ed eventualmente da loro integrati): quello sui tetti fotovoltaici e quello sui pannelli solari. Resta di competenza delle regioni lanciare i bandi in cui si stabiliscono sia i requisiti degli impianti sia la percentuale massima di spesa finanziabile.

Fotovoltaico. Per i tetti fotovoltaici i contributi possono essere pari a un massimo del 75% della spesa affrontate (Iva esclusa), ma in alcune regioni si eroga di meno (il 60-70%). I costi di un impianto sono certamente elevati: per lo meno 8.000-8.500 euro, Iva compresa, per kilowatt di potenza prodotta: occorre raddoppiare questa cifra per servire un normale impianto domestico. Se infatti è vero che esso ha normalmente 3 kW di potenza, gli si chiede normalmente di erogare di meno. Se questa spesa si dovesse affrontare senza aiuti, il risparmio che si otterrebbe negli anni con la produzione di energia elettrica a costo zero permetterebbe di ripagare l’investimento (costi di manutenzione inclusi) in un periodo assai lungo, 18-20 anni a seconda della potenza dell’impianto e di altri fattori (orientamento dei pannelli, situazione metereologica, eccetera). Insomma, solo dopo vent’anni si inizierebbe a guadagnarci. Con i contributi regionali, combinati alla detrazione fiscale del 36% (finché dura…) i costi si abbattono a 2.100-2.500 euro per kilowatt, e si comincia a ragionare: in otto nove anni ci si ammortizza l’investimento e ne restano almeno altri venti di durata dell’impianto per guadagnarci sopra. Resta il fatto che i bandi per il fotovoltaico vanno diradandosi: in alcune regioni ci si chiede se il gioco (cioè il denaro investito), vale la candela (cioè l’utilità pubblica conseguita).

Pannelli. I contributi in conto capitale per l’installazione dei pannelli solari sono percentualmente molto più ridotti (per esempio in Abruzzo del 30%, in Veneto del 25%, in Lombardia rapportati ai kilowatt annui prodotti). In compenso lo è anche la spesa: circa 3 mila euro per un impianto con tecnologie tradizionali di tipo familiare (che serva 4 persone ) al Nord della penisola, che scendono a 1.400 euro al Sud, dati i fattori climatici (a stima è dell’Enea). L’investimento è ammortizzabile in 3-5 anni al massimo, anche se non si tien conto di contributi regionali e detrazioni fiscali statali. I risparmi energetici che si conseguono in seguito sono però minori rispetto al fotovoltaico.

Metano. Su altri campi d’azione (eolico, biomasse, geotermico, idroelettrico) l’intervento delle regioni è limitato e comunque rivolto più alla pubblica amministrazione e alle industrie.

La conversione da gasolio a metano delle caldaie centralizzate è viceversa facilitata in Lombardia, Val d’Aosta e Abruzzo, ma anche altrove non è impossibile ottenere contributi, che sono talvolta previsti dalle aziende distributrici del metano.

Finanziamenti europei . Legati a fondi dell’Unione sono infine i finanziamenti gestiti dalle regioni ai sensi del Regolamento Ce n. 1260 del 1999- misure 3.1 e 3.2 “Ottimizzazione del sistema energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili”. Destinatarie sono le industrie, anche di piccola dimensione, per gli investimenti in energie a basso impatto sull’ambiente. I relativi bandi sono in genere sempre aperti.

L’ indagine del Sole riguarda, in modo più approfondito, i provvedimenti presi in quattro regioni (Lombardia, Veneto, Friuli e Toscana).

 

 

Principali norme regionali sul risparmio energetico

 

Regione o provincia autonoma

Norma

Argomento

Abruzzo

L: 16/09/98, n. 80, L. 27/12/01, n. 84

Risparmio energetico e fonti alternative energia

Basilicata

L. 7/3/00, n. 15

Parametri edilizi per contenimento consumi energetici

Bolzano

L. 19/2/93, n. 4

Uso razionale energia e sviluppo fonti rinnovabili

Campania

L. 25/07/02, n. 12

Contenimento inquinamento luminoso e consumo energetico

Emilia

L. 29/9/03, n. 19; L. 23/12/04, n. 26

Inquinamento luminoso; programmazione energetica territoriale

Friuli

L 26/2/01, n. 4, art. 5, L. 19/11/02, n. 30, Dpgr 31/5/01, n. 210

Contributi; norme generali risparmio energetico

Lazio

L. 8/11/04, n. 15; DdA 2/8/04, n. 2629

Energia solare; contributi risparmio energetico

Liguria

L. 8/11/96, n. 48

Energie alternative e risparmio energetico

Lombardia

L. 13/12/96, n. 36; L- 27/3/00, n. 17; L. 12/12/03, n. 26; 16/2/04, n. 1; Dgr 5/8/04, n. 18603, L. 21/12/04, n. 39

Contributi, programmazione regionale e comunale, agevolazioni urbanistiche al risparmio, metanizzazione, contabilizzazione calore

Marche

L. 17/2/92, n. 13; 24/7/02, n. 10

Risparmio energetico, fonti rinnovabili, inquinamento luminoso

Molise

L. 8/11/02, n. 36

Parametri edilizi per contenimento consumi energetici

Piemonte

L. 24/3/00, n. 31; L. 7/10/02, n. 23

Inquinamento luminoso; piano regionale energetico-ambientale; contributi

Puglia

L. 30/11/00, n. 19

Conferimento funzioni in campo energetico

Toscana

L. 27/6/97, n. 45; L. 1/12/98, n. 88

Risorse energetiche; Conferimento funzioni in campo energetico

Trento

L. 29/5/80, n. 14

Risparmio energetico e fonti alternative energia

Umbria

L. 20/12/00, n. 38; Dgr 31/7/02, n. 1126

Parametri edilizi per contenimento consumi energetici; contributi ai programmi urbani complessi

Vale d’Aosta

L. 20/8/93, n. 62; L. 26/12/96, n. 44

Risparmio energetico e fonti alternative energia; contributi metanizzazione

Veneto

L. 30/7/96, n. 21; L. 27/12/00, n. 25

Parametri edilizi per contenimento consumi energetici; risparmio energetico e fonti alternative energia

 

 

 

 

Legenda: L.= legge; Dgr= Delibera giunta regionale; Dpgr= Delibera presidente giunta regionale; DdA= Delibera direzione Ambiente.

 

Fonte: Ufficio studi Confappi-Federamministratori

 

Gli interventi su abitazioni private agevolati dalla legge n. 10/1991

                                                                                    

Intervento

Requisiti

Coibentazione edifici esistenti (sototetti, terrazze, porticati, pareti)

Risparmio energetico di almeno il 20%, parametri in allegato legge 10/91

Doppi vetri

Solo nelle zone climatiche più fredde e con determinate caratteristiche (allegato legge 10/91)

Nuove caldaie

Rendimento non inferiore al 90 per cento

Pompe calore

Copertura di almeno il 30% del fabbisogno termico dell'impianto

Apparecchiature per la produzione combinata di energia elettrica e calore

 

Impiani fotovoltaici

 

Contabilizzazione del calore

Cronotermostati nelle singole unità immobiliari

Trasformazione impianti centralizzati im autonomi

Dimostrazione dell’avvenuto risparmio

Sistemi di illuminazione ad alto rendimento

 

 

Fonte: Ufficio studi Confappi-Federamministratori

 

 

Così in quattro regioni

 

Lombardia

.Le legge n. 36 del 1996 prevede la concessione di contributi in conto capitale in attuazione delle norme nazionali (legge 10/91) e, in particolare, per l’articolo 8 (vedi tabella): sono concessi con deliberazioni della giunta che approva le graduatorie e stabilisce le percentuali massime ammissibili.

Contabilizzazione. La legge n. 1/2004, invece, regola e finanzia (mezzo milione di euro per il 2004) la trasformazione degli impianti centralizzati di riscaldamento nei condomini in impianti a “contabilizzazione del calore” . In sostanza, la caldaia e i condotti di evacuazione dei fumi restano unici, mentre nei singoli appartamenti, attraverso dispositivi, è possibile spegnere o accendere i caloriferi a seconda delle ore in cui si resta in casa, e regolare la temperatura nei vari ambienti (per esempio più calda in soggiorno e meno nelle camere da letto). L’articolo 9 della legge 39/2004 estende la necessità della contabilizzazione alle ristrutturazioni degli impianti centralizzati (fatta esclusione per la semplice sostituzione o rifacimento della caldaia), e non solo alle nuove costruzioni, come dicono le norme nazionali.

Norme urbanistiche. Sempre la legge 39/2004 impone ai comuni di prevedere norme tecniche nei loro regolamenti edilizi che riducano la dispersione di calore d’inverno e il surriscaldamenti d’estate. In particolare, i limiti massimi di dispersione termica per le nuove costruzioni previsti dal decreto interministeriale 30 luglio 1986 sono ridotti di un quarto. Inoltre sono valutati come “volumi tecnici” (e perciò non sono quindi computabili ai fini volumetrici) serre e logge vetrate addossate all’edificio Anche ai solai si può aggiungere fino a 25 centimetri di spessore a scopi di risparmio energetico senza per questo incrementare gli standards edilizi (legge n. 26/1995).

Metanizzazione. Il  Dgr 18603/2004 è l’ultimo bando per l’installazione di nuove caldaie ad alta efficienza (quattro stelle) funzionanti a metano, in sostituzione di quelle a gasolio, per il riscaldamento di edifici ad uso residenziale, produttivo e terziario. I contributi sono rapportati alla potenza della caldaia e sono pari , per esempio, a 3 mila euro per una caldaia di 150 kw, a 6 mila euro per una di 400 kw, e a 7.500 euro per una di 600 kw..

Pannelli solari. Infine il decreto della Giunta 3/12/2004, n. 7/19702 prevede contributi per i pannelli solari. Le richieste vanno presentate solo da un installatore autorizzato (l’elenco è sul sito della regione) e vanno inoltrate telematicamente.

 

Toscana

 

La legge quadro toscana sul risparmio energetico è la n. 45 del 1997, la quale individua nel P.E.R., il Piano Energetico Regionale, un corposo documento di programmazione, il suo principale strumento di pianificazione (il P.E.R. vigente è stato adottato con delibera del Consiglio 18 gennaio 2000, n. 1, ma quello che lo sostituirà è in avanzata via di definizione). A favore di vari  interventi la Regione ha stanziato 21 milioni di euro nel 2001, 18 milioni nel 2002 e 26 milioni nel 2003. Sono i comuni ad avere il compito di emanare bandi per l’erogazione di contributi ai privati ai sensi della legge n. 10 del 1991 (vedi tabella), il che rende impossibile un’analisi sintetica dei requisiti necessari

Imprese. La giunta regionale toscana (delibera 27/8/2004, n. 15) ha anche scelto di privilegiare tre tipi di interventi di risparmio: quelli a favore delle imprese, quelli che puntano sull’illuminazione pubblica e infine quelli che riguardano l’edilizia residenziale, ma facendo solo riferimento ai palazzi di nuova costruzione. Per ciascuno dei tre programmi è stato stanziato nel biennio 2004-2005 mezzo milione di euro. E’ finanziabile un massimo del 30% dei costi ammissibili

Volto solo a soggetti pubblici e all’industria è invece il decreto della giunta 23 marzo 2004, n. 1696, che agevola gli interventi realizzati in terreni e impianti al fine di conseguire un risparmio, nei limiti del 30% dei costi ammissibili (il 10% per i costi di progettazione e collaudo). I progetti debbono essere realizzati entro il 31 ottobre 2005 per almeno il 70% del costo di investimento complessivo sostenuto e pagato.

Semplificazioni burocratiche. Varie agevolazioni urbanistiche sono concesse in Toscana dalle norme. In particolare gli impianti solari fotovoltaici e quelli eolici, se di piccola dimensione (rispettivamente fino a 3 e sino a 5 kW) sono esenti da assensi comunali, mentre quelli di media dimensione abbisognano di una semplice Dichiarazione di inizio attività. I comuni possono poi ridurre, fino al limite del 70% , gli oneri di urbanizzazione secondaria di nuve costruzioni e ampliamenti. Gli ispessimenti dei muri per evitare le dispersioni di calore non rientrano negli indici di fabbricabilità stabiliti dagli strumenti urbanistici. Infine,  le amministrazioni locali possono incrementare, fino a 10%, le superfici costruibili in caso di interventi di “edilizia compatibile”, rispettando però i caratteri storici ed architettonici degli edifici e dei luoghi (legge 3 gennaio 2005, n. 1)

 

Veneto

 

In attesa dell’approvazione del Piano energetico Regionale (già predisposto, però), la Giunta veneta, ai sensi della legge quadro n. 25/2000, è autorizzata ad attuare progetti pilota nel settore delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico.

Per l’anno 2004 la deliberazione della giunta 22 dicembre 2004, n. 4144 ha assegnato 2 milioni di euro, a 17 progetti presentati da comuni e consorzi, pari a poco più del 45% della spesa prevista.

Solare termico. Rivolto anche a singoli privati è invece il bando per gli impianti solari termici, approvato con delibera 29 dicembre 2004, n. 4370, per il quale il termine ultimo della presentazione delle domanda è il 21 aprile 2005. Il bando prevede contributi a fondo perduto fino a un massimo del 25% per “installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento delle piscine, riscaldamento degli ambienti con pannelli radianti, raffrescamento degli ambienti”. I lavori dovranno essere iniziati o iniziare entro 120 giorni dall’accettazione della domanda e terminare entro 240 giorni e dovrà essere garantito il funzionamento dei pannelli per dieci anni. Un ostacolo sta nel fatto che, per lo stesso periodo,  l’impianto non può essere venduto.

Agevolazioni edilizie. Come accade in altre regioni, la legge n. 21/1996 consente che non vengano calcolati nelle volumetrie di progetto le intercapedini delle soffitte e gli  ispessimenti dei muri che abbiano come scopo una minore dispersione termica. Tale regola vale sia per i nuovi edifici che per le opere su quelli già esistenti. I progetti presentati in Comune debbono avere allegata un’apposita relazione tecnica, corredata da calcoli e grafici dimostrativi. Non va tenuto conto di questo tipo di ampliamenti  nemmeno per il calcolo delle distanze legali tra le costruzioni e dalle strade nonché per le altezze massime consentite degli edifici .

 

 

Friuli

 

In Friuli un regolamento (Decreto presidente giunta regionale Friuli 31 maggio 2001, n. 210) detta i requisiti per i contributi previsti che comprendono quattro tipi di interventi, tutti su fabbricati già esistenti : impianti fotovoltaici, pannelli solari, caldaie a legna ad alto rendimento e interventi sperimentali.

Solare. I primi debbono avere potenza nominale da 1 a 8 kilowatt ; il costo massimo riconosciuti ai sensi del contributi e di 8.005 euro (impianti collegati alla rete elettrica) e 10.600 euro (impianti non collegati). Il 70% di questa cifra è finanziabile. Per i pannelli solari la spesa massima  è a metro quadrato di estensione, calcolata a seconda del tipo di impianto (collettori sottovuoto e non vetrati) e il finanziamento a fondo perduto pari al 25%.

Caldaie a legna. Le caldaie a legna debbono avere un rendimento del 70% e il contributo è pari al 40% di quanto sborsato, ivi comprese eventuali opere murarie e spese tecniche.

Altro. I progetti sperimentali, infine, debbono riguardare le fonti rinnovabili (sole, vento, energia idraulica, risorse geotermiche, maree, moto ondoso, riciclo dei rifiuti) oltre alla cogenerazione di energia elettrica e riscaldamento.

Sono privilegiati in graduatoria gli interventi che, a parità di costo, consentono un maggior risparmio energetico e che richiedono una minore percentuale di contributo.

Piccole e medie imprese. L’ultimo bando (chiuso) ha riguardato il settore fotovoltaico mentre un diverso tipo di intervento è programmato rispetto alle industrie in base all’articolo 8 della legge regionale n. 4/1999. Per loro il risparmio deve essere conseguito con utilizzo di fonti rinnovabili di energia, migliore rendimento di macchine e apparecchiature e sostituzione di idrocarburi con altri combustibili. Per le piccole e medie imprese il contributo è fino a un quarto della spesa, per le grandi, del 15%. Le domande vanno presentate entro il 31 gennaio di ogni anno

 

Impianti solari: vademecum delle agevolazioni regionali

 

 

Regione

Programma tetti fotovoltaici

Programma solare termico

Assessorato competente

Numero Bando*

Data Bando

Numero Bando*

Data Bando

Abruzzo

n.d.

12/12/02**

91

12/9/03

ambiente-energia

Basilicata

85

5/12/03

n.d.

n.d.

attività produttive

Calabria

13

16/7/04

13

16/7/04

industria-energia

Campania

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

industria- fonti energetiche

Emilia Romagna

n.d.

30/12/03**

n.d.

n.d.

attività produttive

Friuli Venezia Giulia

23

4/6/03

23

4/6/03

programmazione

Lazio

n.d.

n.d.

3

30/1/04

ambiente

Liguria

28

9/7/03

29

16/7/03

ambiente

Lombardia

36

1/9/03

n.d.

3/12/04**

risorse.idriche e .pubblica.utilità

Marche

119

11/11/02

n.d.

16/1/03

pianificazione

Molise

n.d.

n.d.

24

1/12/03

energia

Piemonte

47

21/11/02

31

31/7/03

ambiente-energia

Provincia di Bolzano

50

16/12/03

4

19/2/03

energia

Provincia di Trento

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

ambiente

Puglia

46

30/4/03

n.d.

n.d.

energia

Sardegna

23

19/7/04

23

19/7/04

fonti energetiche

Sicilia

491

25/10/03

n.d.

n.d.

industria

Toscana

36

3/9/03

13

26/3/03

ambiente

Umbria

12

19/3/03

12

19/3/03

industria

Valle D'Aosta

24

3/6/03

12

19/3/03

ambiente

Veneto

rifinanziamento 2001

2/9/03

12

19/3/03

energia

 

n.d.= non disponibile

* La data e il numero bando sono quelli riportati nei Bollettini Ufficiali Regionali

** Data delibera giunta regionale

 

Fonte: Ministero dell’Ambiente integrata con dati Ufficio Studi Confappi-Federamministratori