Da Il Sole 24 Ore di martedì 6 giugno 2000

Proposta del presidente Adepp, Maurizio De Tilla

Albi e associazioni, delegazione unica

MILANO Si fa strada l'idea di una <Confederazione delle professioni e delle attività professionali>. A rilanciarla è stato il presidente dell'Adepp (l'Associazione delle Casse private di previdenza dei liberi professionisti), Maurizio De Tilla, al convegno organizzato da Confappi-Fna sulla professione di amministratore immobiliare, svoltosi il 3 giugno a Sarnico (Bs). De Tilla non si limita a sostenere l'ipotesi di una grande associazione di rappresentanza dei liberi professionisti dotati di Ordini, Collegi, enti previdenziali e sindacati (che già esiste, come precisa lui stesso, ed è il Cup), ma apre anche alle associazioni delle professioni non riconosciute, le cosiddette nuove professioni, quelle <dotate - è scritto nella bozza di Statuto - di uno specifico professionale e di un codice etico>. La nuova Confederazione dovrebbe rappresentare anche quelle. Obiettivo della proposta, che il presidente Adepp intende formalizzare in questi giorni a tutte le parti in causa, è di costituire una rappresentanza in grado di approdare a una riforma definitiva delle professioni.

<É un'idea che potrebbe anche essere buona, ma al momento attuale non sono sostanzialmente d'accordo>. Il presidente della Consilp (la Confederazione delle libere professioni), Gaetano Stella, è scettico sulla nuova Confederazione. <Quella proposta - dice - va valutata attentamente. Occorre innanzitutto capire bene gli scopi che si proporrebbe il nuovo organismo. Una cosa è certa: il compito di rappresentare le categorie spetta solo alle organizzazioni sindacali. Con una nuova Confederazione si rischia invece di fare un fritto misto. É vero che le categorie professionali hanno bisogno di una visibilità maggiore rispetto all'attuale. Da questo punto di vista, quindi, la proposta di De Tilla potrebbe anche essere apprezzabile. Ma si tratta di una strada difficile da percorrere, perché bisogna operare nel pieno rispetto dei ruoli e dell'autonomia dei singoli soggetti coinvolti nell'operazione>.

Sulla possibilità di una rappresentanza coordinata del sistema professionale interviene anche Gianni Boeri, presidente del Comitato unitario permanente delle professioni. <L'unità del sistema - dice - fa parte del comportamento del Cup. Che ha sempre sostenuto che le varie componenti professionali vadano saldate nel rispetto delle specifiche prerogative. Nelle trattative con il Governo sulla legge quadro - aggiunge Boeri - il Cup ha fatto in modo che la delegazione dei professionisti fosse integrata dall'Adepp, dai sindacati e dalle associazioni. Siamo convinti che il metodo seguito sia quello giusto. L'unità professionale va raggiunta con la collaborazione di tutte le componenti e in modo organico. E il tavolo di consultazione è il luogo naturale>.

<Certo, ci sono dei problemi>, prosegue Boeri. <Le associazioni professionali, per esempio, non hanno ancora una legge. Tutto il mondo professionale è in movimento per avere un quadro organico che ancora manca e di cui paghiamo l'assenza. Siamo tutti convinti che le nuove professioni vadano regolamentate quando svolgono realmente attività intellettuali. E siamo pronti a una verifica delle condizioni su come definire queste professioni. Si tratta di fare un po' di regole: per questo, però, serve una legge quadro. Lo stesso Cnel non è arrivato a una decisione. Prima di entrare in un giudizio specifico occorre quindi sapere su quali basi lavorare>.

Marco Peruzzi