Aliquote prima casa e allargamento a locale vicino

 

Quale tassa, e con quale aliquota, si deve pagare nell'acquisto di una porzione di appartamento confinante con il proprio al fine di un allargamento?

Grazie e saluti.

 

Il quesito riguarda, immaginiamo, la possibilità di usufruire dell’aliquota prevista per la prima casa (registro del 3% anziché del 7%), in caso di allargamento della prima casa stessa. L'argomento "accorpamento" prevede due domande. La prima è: se si acquistano due appartamenti autonomi, che in seguito verranno uniti, si può godere su entrambi delle agevolazioni fiscali per l'acquisto delle prima casa? La risposta della giurisprudenza più recente è "sì", purché, naturalmente, vengano rispettati tutti gli altri requisiti previsti per ottenere le imposte ridotte. (Cassazione n. 563/1998, 5433/1998, 3735/1999). Va fatta attenzione al fatto che l'immobile unificato non sia da considerare "di lusso" ai sensi del Decreto ministeriale 2 agosto 1969 (capita raramente, perché i requisiti richiesti sono validi solo per abitazioni di altissimo pregio). Più spinoso è il problema: "se si è già acquistato un immobile come prima casa, e se ne compra un altro contiguo, con l'intento di unificarlo, si godono anche in questo caso delle agevolazioni?" La risposta di alcuni uffici del Registro è stata negativa (per esempio, ministero delle Finanze, risoluzione n. 310482 del 27 novembre 1989), sulla base del fatto che l'acquisto riguarda unità catastalmente diverse e soprattutto del fatto che non è consentito ottenere agevolazioni prima casa su un secondo acquisto. L'obiezione non è forse fondata: l'acquirente non diventa infatti titolare di "un'altra casa di abitazione", ma si limita a "completare" quella esistente. E, in effetti, la Corte di Cassazione (sentenza 22 gennaio 1998, n. 563), è stata di questo parere. Inoltre la giurisprudenza ha spesso giudicato agevolabile l'acquisto di una quota di un immobile, qualora si fosse già proprietari di un'altra quota, comprata con gli sconti fiscali sulla prima casa. Siamo, dopotutto, in un caso analogo. Infine, sarebbe un'ingiustizia favorire l'acquisto contemporaneo di due appartamenti da conglobare e ostacolare invece quello che avviene in tempi diversi. Detto ciò, chi dovesse sposare questa tesi, potrebbe essere costretto a difenderla in giudizio.